Primo laureato del corso di biologia e sostenibilità dell’Insubria: Dario ottiene 110 e Lode
Il nuovo e innovativo corso unisce competenze scientifiche, ambientali e gestionali per affrontare le sfide globali della sostenibilità. La soddisfazione del presidente della commissione Bruno Cerabolini
Un traguardo significativo, superato nel più brillante dei modi. Questo pomeriggio, giovedì 18 dicembre, nella sede di Busto Arsizio l’Università dell’Insubria ha laureato il suo primo studente del nuovo e innovativo Corso di Laurea Magistrale in Biologia e Sostenibilità.
Dario Ermolli, residente a Binago, ha ottenuto il diploma di laurea con il massimo dei voti, 110 e lode, con la tesi dal titolo “Analisi del potenziale impiego di specie vegetali aliene invasive presenti nel sito contaminato SIN Caffaro-Brescia per il fitorimedio e la produzione di biochar”.
Il lavoro unisce due importanti problematiche ambientali in un’ottica di economia circolare. Il progetto ha esplorato la possibilità di utilizzare piante esotiche invasive, come la robinia e il gelso da carta, per risolvere problemi di contaminazione del suolo derivanti da decenni di inquinamento industriale, cercando soluzioni che contribuiscano alla sostenibilità ambientale e alla gestione delle risorse.
Un contributo al rispetto dell’ambiente
La tesi di Ermolli ha preso in considerazione il sito altamente contaminato, il SIN Caffaro-Brescia, dove l’inquinamento da mercurio, arsenico e PCB ha reso impossibile qualsiasi attività agricola. A causa di questi contaminanti, le piante esotiche invasive hanno preso piede nella zona, creando un doppio problema: la necessità di gestire la biomassa di queste piante e, al contempo, l’urgenza di bonificare il suolo.
Grazie alla ricerca di Ermolli, è emerso che la biomassa di queste piante potrebbe essere trasformata in biochar, un materiale simile al carbone vegetale che, prodotto in assenza di ossigeno, ha numerosi impieghi, tra cui il miglioramento della qualità del suolo, la costruzione edilizia e persino applicazioni nei cosmetici. In questo modo, una problematica ambientale complessa viene trasformata in una risorsa, confermando il concetto di economia circolare al centro della sostenibilità.
Il corso di laurea magistrale: un percorso unico
Il Corso di Laurea Magistrale in Biologia e Sostenibilità, inaugurato tre anni fa, nasce dalla collaborazione tra due dipartimenti dell’Università dell’Insubria: il Dipartimento di Biotecnologie e Scienze della Vita (DBSV) e il Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate (DiSTA). Questo approccio multidisciplinare ha reso il corso una proposta unica nel panorama accademico, unendo competenze scientifiche, ambientali e gestionali per affrontare le sfide globali della sostenibilità.
«Sono soddisfatto dei risultati ottenuti, sia sul piano scientifico che didattico – ha dichiarato il Professor Bruno Cerabolini, Presidente del corso di laurea e della commissione di laurea – Il nostro primo laureato ha concluso il corso con il massimo dei voti, dimostrando l’efficacia di questo percorso formativo, che ha dato vita a un professionista altamente competente e pronto ad affrontare le sfide del mondo del lavoro nel campo della sostenibilità».
Il Futuro della Sostenibilità
Il primo laureato in Biologia e Sostenibilità è un segnale positivo, che dimostra come l’Università degli Studi dell’Insubria sia all’avanguardia nella preparazione di professionisti capaci di affrontare la crescente domanda di soluzioni sostenibili. Con l’approfondimento e l’espansione del programma, i laureati del corso saranno pronti a entrare nel mondo del lavoro con competenze avanzate, pronte a dare un contributo significativo alla protezione del nostro pianeta.
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