Qualità dell’aria, Varese è la migliore in Lombardia secondo i dati Arpa del 2025
Le rilevazioni di Arpa Lombardia a pochi giorni dalla fine dell'anno confermano il calo degli inquinanti in tutta la regione ma la Città Giardino registra i valori più bassi per PM10 e biossido di azoto
Il 2025 si avvia alla conclusione con segnali incoraggianti per la qualità dell’aria in Lombardia, e in particolare per il territorio di Varese, che si conferma tra le aree più virtuose della regione. Secondo le proiezioni diffuse da Arpa Lombardia, basate sui dati raccolti dal 1° gennaio al 18 dicembre, il trend di miglioramento degli inquinanti prosegue in quasi tutte le province, rispettando i limiti annuali previsti dalla normativa vigente per le polveri sottili.
I dati sulle polveri sottili
Il bilancio dell’anno che sta per chiudersi mostra come il limite annuale per il PM10 sia stato rispettato ovunque. Nella maggior parte dei capoluoghi lombardi le concentrazioni sono risultate pari o addirittura inferiori a quelle già positive del 2024. Nonostante rimangano alcuni superamenti giornalieri della soglia di 50 microgrammi per metrocubo, la situazione generale appare in netto consolidamento. Varese spicca nel panorama regionale: con soli 3 giorni di superamento del valore limite di PM10, la città giardino si posiziona in fondo alla classifica per inquinamento, risultando la migliore tra i capoluoghi lombardi insieme a Como e Sondrio.
Eccellenza varesina per PM2.5 e biossido di azoto
Anche per quanto riguarda il PM2.5, le notizie sono positive. Il limite di 25 microgrammi per metrocubo sarà rispettato in tutta la regione, fatta eccezione per la centralina di Soresina. In questo contesto, Varese registra una media di 13 µg/m³, il valore più basso registrato in Lombardia a pari merito con Lecco. Risultati ottimi arrivano anche dal biossido di azoto (NO2): nessuna città capoluogo ha superato la media annuale di 40 microgrammi. Varese, in particolare, segna il dato più basso in assoluto con una media di appena 17 µg/m³, ben lontana dalle soglie di criticità che ancora interessano l’area milanese e bresciana.
Le sfide future e l’ozono
Nonostante i progressi significativi su polveri e biossido di azoto, resta aperta la questione legata all’ozono. Questo inquinante continua a non mostrare un andamento chiaro nel tempo e supera diffusamente i target normativi su tutto il territorio regionale. Arpa Lombardia sottolinea come il trend positivo complessivo debba essere mantenuto e incrementato, specialmente in vista della nuova direttiva europea 2024/2881. Quest’ultima fisserà infatti obiettivi molto più ambiziosi e stringenti, allineandosi progressivamente alle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la tutela della salute pubblica.
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