Quando Taiwan compra tecnologia a Gallarate: la rivoluzione antifulimine di Euthalia conquista il mondo
Luca Corradini racconta a Materia d'Impresa la storia di un'azienda nata nel '47 che protegge monumenti, industrie e barche con una tecnologia brevettata unica al mondo. E che ora ha conquistato anche Ferrari
Esistono invenzioni che nascono da un bisogno semplice e si trasformano in rivoluzioni tecnologiche. È il caso di Euthalia, l’azienda varesina che da oltre settant’anni protegge edifici, monumenti e infrastrutture dai fulmini con una tecnologia che ribalta completamente l’approccio tradizionale al problema.
A raccontarlo, nell’ultima puntata di Materia d’Impresa, è Luca Corradini, imprenditore che dal 2019 guida l’azienda insieme al suo team.
L’intuizione di un radioamatore
Tutto parte da Mario De Bernardi, «un inventore vero e proprio, con la I maiuscola», come lo descrive Corradini. Nel 1947, De Bernardi era un appassionato radioamatore con un’esigenza concreta: continuare a trasmettere con la sua radio anche durante i temporali, senza che i disturbi elettromagnetici compromettessero il segnale. Da questa necessità apparentemente semplice è nata un’intuizione rivoluzionaria.
De Bernardi ha capito che il problema della fulminazione andava affrontato non nel campo elettrostatico, come faceva (e fa tuttora) il tradizionale parafulmine, ma nel campo elettrodinamico, quello delle radiofrequenze e dei campi elettromagnetici. La sua soluzione? Stabilizzare il campo elettromagnetico attraverso circuiti e antenne specifiche, sottraendo le perturbazioni energetiche che lo attraversano. Come spiega Corradini: «Stabilizzando questo campo, quindi sottraendo quell’energia sporca, quelle perturbazioni energetiche all’interno del campo elettromagnetico, il campo è tranquillo. Ergo, nell’ambito d’azione dell’antenna il fulmine non può manifestarsi».

Il principio che cambia tutto
Il risultato di questa stabilizzazione è tanto elegante quanto efficace: nell’area d’azione dell’antenna, il fulmine semplicemente non può manifestarsi. Non viene attirato e scaricato a terra come con le aste captatrici tradizionali, ma viene prevenuto. «La parola giusta è rivoluzione – sottolinea Corradini – Cambiare completamente il metodo, il punto di vista».
Le conseguenze pratiche sono significative. Evitare la scarica significa non dover gestire un’enorme quantità di energia che, una volta portata nel terreno, crea disturbi al campo elettromagnetico e può danneggiare componenti elettronici. «La scarica non si deve neanche manifestare, perché se si manifesta succede un disastro. Quindi bisogna intervenire a priori», chiarisce l’imprenditore.
Un’innovazione che non invecchia
Quello che colpisce di questa storia è la longevità dell’innovazione. I brevetti sviluppati da De Bernardi negli anni, insieme al figlio Davide, non sono stati superati. Da quando Corradini e il suo team sono subentrati nella gestione dell’azienda, nel 2019, sono stati depositati altri quattro nuovi brevetti industriali: più precisamente dal 2020 al 2024. E qui c’è un dettaglio straordinario: questi brevetti sono stati pensati e sviluppati da Mario De Bernardi quando aveva più di novant’anni, fino alla sua scomparsa nel 2024 all’età di novantatré anni. «Era una persona straordinaria che aveva questa passione e amore per la natura, per la fisica e per l’ingegneria. Lui voleva poter risolvere veramente un problema», ricorda Corradini.
Questi nuovi brevetti affrontano un altro aspetto critico: le sovratensioni sulle linee elettriche. «Siamo gli unici al mondo che hanno gli scaricatori brevettati. Varese è avanti da questo punto di vista», sottolinea l’imprenditore con orgoglio.
Dal territorio al mondo
Se con Amca Elevatori, l’altra azienda di Corradini, che è già stata protagonista di Materia d’Impresa a novembre, abbiamo visto un modello di business basato sul chilometro zero, Euthalia rappresenta l’esatto opposto, pur rimanendo profondamente radicata nel territorio varesino. I suoi sistemi proteggono l’aeroporto di Shanghai, installato negli anni Novanta. Da trent’anni Taiwan acquista dispositivi Euthelia, rinnovando ogni due anni l’accreditamento ministeriale. «È quasi paradossale», sorride Corradini, «Uno dei maggiori esportatori mondiali di tecnologia acquista da Gallarate i sistemi per proteggersi dai fulmini». Per un imprenditore che si definisce «molto sedentario» e che ama la sua terra, vedere i propri prodotti viaggiare in tutto il mondo è una soddisfazione particolare.
I settori applicativi sono vastissimi. Dalle abitazioni private alle industrie chimiche e di refrigerazione, dove la continuità produttiva è vitale. «Le celle frigo devono non poter non staccare mai. Essere colpite da un fulmine è un danno incalcolabile», spiega Corradini. I beni culturali rappresentano un ambito particolarmente significativo: la Basilica di San Francesco ad Assisi, il Duomo di Spoleto, la Cattedrale di Palermo, il Castello di Masino e Villa del Balbianello sul Lago di Como sono solo alcuni degli edifici storici protetti con tecnologia Euthelia. Il vantaggio? «La cosa bella dei nostri sistemi è l’armonizzazione con l’edificio. Non ci sono queste aste bruttissime, queste gabbie che deturpano la vista, il nostro è un sistema nascosto. Le antenne vengono messe all’interno della torre campanaria, uno non le vede».
Il mondo del petrolio e del gas, attraverso la joint venture HT Euthelia in India e l’accreditamento con Adnok negli Emirati Arabi, è un altro mercato strategico. E poi c’è la nautica, un settore relativamente nuovo per l’azienda ma già ricco di soddisfazioni: proteggere barche a vela, catamarani e mega yacht significa garantire che la strumentazione di bordo non venga danneggiata da scariche indirette, evitando il rischio di navigare “in analogico” con sole cartine e bussola in mezzo al mare.
Ferrari e il futuro
L’accordo di partnership tecnica con Ferrari Maranello per la loro imbarcazione da cento piedi rappresenta il riconoscimento più recente dell’eccellenza tecnologica di Euthalia. Un’imbarcazione progettata per volare sul mare e completare attraversate oceaniche nel minor tempo possibile, con tutti i sistemi di protezione necessari per garantire sicurezza e prestazioni estreme. Un piccolo tassello, forse, ma della Ferrari del mare.
Il futuro di Euthelia appare solido: non ci sono all’orizzonte tecnologie concorrenti in grado di superare il sistema antimpatto. La sfida principale rimane culturale. Settant’anni dopo la sua invenzione, molti ancora pensano che proteggersi davvero dai fulmini sia impossibile. La battaglia di Euthalia è far sapere che la soluzione esiste, è nata a Varese, e continua a evolversi tra Varese e Gallarate, portando avanti l’eredità di un genio che ha dedicato tutta la vita a studiare un fenomeno naturale per trovare il modo di conviverci in sicurezza.
Il prossimo appuntamento con Materia d’Impresa sarà giovedì 11 dicembre alle 14:30. Lunedì 8, per l’Immacolata, anche noi saremo in vacanza. Vi aspettiamo giovedì con un’azienda che si può considerare molto natalizia: il laborataorio di pasticceria fine Buosi di Venegono Superiore
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