Metalmeccanico in crisi da Bergamo a Varese
Sono 13.741 le vertenze aperte in Lombardia che coinvolgono ben 12.852 lavoratori. Il rapporto della Fim-Cisl regionale evidenzia una situazione pesante in tutte le province. Nella nostra provincia sono 147 le aziende coinvolte per un totale di 3.376 lavoratori
I territori maggiormente coinvolti sono quelli di Milano (21% delle sospensioni totali), Brescia (16%), Brianza (14%), Bergamo (11% degli interventi), seguiti da Varese (8%) e Lecco (7%), dove ci sono insediamenti industriali importanti, sia nei comparti tradizionali che in quelli innovativi del settore, con una presenza significativa di grandi imprese nazionali e multinazionali. Le imprese di medie-piccole dimensioni, storicamente radicate sul territorio, vedono un coinvolgimento significativo nei territori di Milano, Varese e Lecco, con difficoltà nella maggiorparte di queste realtà.
(nella foto: Mario Ballante, segretario provinciale della Fim-Cisl)
In provincia di Varese sono 147 le aziende metalmeccaniche che stanno passando un brutto momento. Piccole realtà e grandi nomi accomunati dalla crisi, per un totale di 3.376 i lavoratori. Le tute blu che in questi ultime settimane rischiano di perdere il lavoro sono circa 750. Tra i gruppi più importanti che hanno vertenze aperte sull’occupazione ci sono: la Inda di Caravate, la Mv Agusta Moto, l’Ansaldo e l’Aermacchi. A questi nomi si deve aggiungere anche quello della Whirlpool che, non più di una settimana fa, ha annunciato 5.000 tagli in Europa e in Nord America, ristrutturazione motivata dalle perdite (12 milioni di dollari nell’area europea) che potrebbe avere ripercussioni anche sui siti di Cassinetta e Comerio. Al momento, su questa vertenza, non ci sono notizie certe, in quanto le parti sociali devono ancora incontrarsi.
Tra gli interventi principali, in tutte le province, c’è la cassa integrazione ordinaria, ma umentano in modo preoccupante anche quella straordinaria e la mobilità, soprattutto sull’asse pedemontano, da Bergamo a Milano.
In provincia di Varese sono 2.707 i lavoratori in cassa integrazione ordinaria (cigo), 445 in cassa integrazione straordinaria (cigs), 77 usufruiscono della cigs in deroga e 224 della mobilità.
Da segnalare anche la presenza dei contratti di solidarietà che, secondo i vertici della Fim regionale, «vengono utilizzati ancora in misura insufficiente e inadeguata per fronteggiare le crisi occupazionali». Sono, infatti, solo 37 le aziende che nel primo semestre di quest’anno li hanno applicati per un totale di 4.938 lavoratori.
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