Cornacchia: «Ma quali costi? Il nostro è un sacrificio»
Il presidente del consiglio risponde alla proposta di delibera del Movimento 5 Stelle che propone tagli agli emolumenti di consiglieri, assesori e presidente dal 5 al 10%: "Passo 4 ore al giorno in Comune"
«Oggi ho passato 4 ore in comune e non c’è giorno che io non abbia degli impegni da seguire a palazzo Gilardoni, questo tipo d’impegno per la città è impagabile». Risponde così il presidente del consiglio comunale Diego Cornacchia alla provocazione di Giampaolo Sablich che definisce «demagogica e volta solo a farsi un po’ di pubblicità». Secondo il presidente dell’assemblea consiliare, infatti, più che tagliare del 5 o del 10% quelli che sono poco più che degli indennizzi «sarebbe necessario verificare tutti i costi della politica e della burocrazia per andare a colpire gli sprechi – sostiene – questo proposito ce l’ho da diverso tempo e presto avvierò attraverso gli uffici preposti questo tipo di controllo».
Diego Cornacchia rilancia con questa proposta e sfida il consigliere del Movimento 5 Stelle: «Probabilmente lui è arrivato da poco quindi non sa quanto lavoro c’è dietro un consiglio comunale – spiega – molti di noi sacrificano parte del tempo che dedicherebbero alla propria professione e alla famiglia per la città di Busto. Capisco questo ragionamento in un comune di 3 mila abitanti ma per una città come Busto posso garantire che l’impegno è tanto». Poi cita la sua situazione del 2010: «In tredici consigli comunali e 23 commissioni alle quali ho presenziato ho percepito, come consigliere, qualcosa come 2500 euro lordi. Tolte le tasse, tolti i soldi che versiamo alla sede di partito cosa resta?». Cornacchia ricorda, inoltre, come i tagli della politica abbiano già interessato le realtà comunali: «Siamo passati da 40 consiglieri a 30 e ora a 24, gli assessorati sono scesi da 10 a 6 con un aggravamento dei carichi di lavoro e delle responsabilità. E devo dire che la Corte dei Conti vigila con attenzione sul nostro operato»
La proposta del Movimento 5 Stelle, dunque, non troverà il consenso del presidente del consiglio ma servirà sicuramente ad aprire il dibattito sui costi della politica e della burocrazia. Ora toccherà a Cornacchia avviare la verifica che hain animo di fare e solo alla fine si vedrà quanti soldi si potranno risparmiare e a beneficio di chi.
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