Monica Scalco e le donne nell’Acquarium
La scrittrice vicentina ha presentato al Mia Beach il suo libro d’esordio: “La vita di relazione è come un acquario, solo uscendone ti rendi conto che non è il mare”
È arrivata in camper da Vicenza a Busto Arsizio, con il marito e i tre figli, solo per presentare il suo primo libro di narrativa: non si può proprio dire che Monica Scalco difetti in entusiasmo nell’affrontare la sua nuova carriera di scrittrice, intrapresa alla soglia dei quarant’anni dopo una vita lavorativa avventurosa in cui è passata con disinvoltura dal giardinaggio al marketing. Il suo variegato curriculum l’aveva già portata, quasi vent’anni fa, in quel di Busto per un breve periodo; oggi è tornata in qualità di autrice, aprendo al Mia Beach Lounge la serie dei “Cocktail d’Autore” organizzati dalla libreria Boragno.
“Acquarium”, edito da Altromondo Editore, è un esordio sorprendente e frizzante, una raccolta di racconti che esplorano la vita e le peripezie di figure – questa è la particolarità – esclusivamente femminili. L’autrice stessa, nell’incontro presentato da Veronica Deriu, ha spiegato il perché di questa scelta e del titolo dell’opera: “Sembrerà strano ma mi sono ispirata al film di animazione “Alla ricerca di Nemo”: i miei personaggi sono come tanti pesci nell’acquario che è la vita di relazione, ma solo quando ne escono si rendono conto che quello in cui vivevano non era il mare. E questo vale in particolare per le donne: la vicenda del libro, infatti, parte proprio da una donna che decide di uscire dalla convenzione dei rapporti femminili e viene per questo immediatamente emarginata”. Tante le fonti di ispirazione dell’autrice, dai cantautori italiani – esplicitamente citati Lucio Dalla e Fabrizio De André – alla sociologia: “Per capire i miei personaggi e le loro reazioni è stata fondamentale la lettura del libro di Marianella Sclavi “L’arte di ascoltare”, un lavoro che ci insegna a riconoscere e interpretare le emozioni che ci guidano nella nostra vita quotidiana”. È stato invece un volume sulle donne nella tradizione veneta a evocare la figura di Madama, la prostituta protagonista dell’episodio più scabroso del libro. E poi c’è l’ambientazione in quello che l’autrice chiama ironicamente Luogo Comune: “Ho scelto questo nome perché mi piace giocare con le parole – spiega Monica Scalco – ma anche perché ero convinta che le cose che mi colpivano nella mia realtà personale succedessero anche altrove, e che un po’ dappertutto si sentissero gli stessi bisogni e le stesse necessità”. Questo non vuol dire, però, che nel libro manchino i riferimenti alla realtà di Vicenza, la città che l’autrice ama: “In un passaggio del libro ho voluto descrivere il disastro ambientale che si è compiuto a due passi dalle ville di Palladio, un patrimonio che non siamo stati capaci di difendere”.
La serie dei "Cocktail d’Autore" all’ora dell’aperitivo continuerà nelle prossime settimane con altri incontri: per il momento è già fissato quello di mercoledì 29 giugno, sempre alle 18.30 al Mia Beach Lounge, con Elena Orlandi, autrice di "Licenza di chissenefrega" edito da De Agostini.
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