L’Ascoli penalizzato non smette di lottare

Sono sei i punti in meno per i marchigiani allenati dal vulcanico Castori: la squadra è quartultima, ma non molla mai e sa rendersi pericolosa con i suoi giovanotti terribili in attacco

Sei punti in meno inflitti dalla Commissione disciplinare, ma la voglia di lottare non manca di certo all’Ascoli di Fabrizio Castori. L’ultima mazzata pochi giorni fa, giusto in tempo per stemperare almeno un po’ la gioia per la vittoria contro il Pescara: un altro punto in meno e quattro mesi di inibizione per il presidente del club Roberto Benigni “per non aver provveduto al versamento, entro il termine del 14.2.2011, delle ritenute Irpef e dei contributi Enpals riguardanti gli emolumenti dovuti ai propri tesserati”. Per effetto delle penalizzazione l’Ascoli è perciò da sola al quartultimo posto del campionato cadetto con 39 punti: 11 vittorie, 12 pareggi e 13 sconfitte finora, mentre fuori casa le vittorie sono state solo 4, i pareggi 5 e le sconfitte 9. All’andata finì 0-0, con una colossale occasione nel finale fallita da Marco Cellini.
 
Castori non avrà lo squalificato Giorgi e non ci saranno nemmeno l’ex Gubbio Capogrosso, influenzato, e il portiere Maurantonio, infortunato. L’allenatore-tifoso degli ascolani ha a disposizione una squadra tosta, lo specchio del carattere del mister di san Severino Marche. Guarna tra i pali è ormai un portiere affidabile, la difesa si regge al centro sull’esperienza di Faisca, affiancato da uno tra Micolucci e Marino; sulle fasce Gazzola (che può giocare anche più avanzato) da una parte e Calderoni dall’altra sono due terzini abili in copertura e in spinta, con Ciofani come valida alternativa. A centrocampo le soluzioni sono tante: i centrali Pederzoli, Di Donato e Moretti (fugace apparizione a Varese per il giovane di scuola Parma) garantiscono geometrie e muscoli, mentre sulle fasce, assenti Giorgi e Sommese, potrebbero trovare spazio Juan Antonio (argentino cresciuto nel River Plate, grandi doti tecniche, meno abile nel rifinire l’azione) e Cristiano, con davanti l’ungherese Feczesin (in prestito da Brescia come Juan Antonio: ha anche giocato nel Debrecen nella serie A ungherese), giocatore molto mobile e dotato di buon senso del gol. Possibile che Feczesin sia schierato sull’ala destra, con Romeo (in gol contro il Pescara), Mendicino o Lupoli come unica punta.
 
Castori fa giocare i suoi con un modulo prudente, che però in fase di attacco permette agli esterni e ai centrocampisti centrali di inserirsi con frequenza. Per metterla in numeri si può parlare di un 4-1-4-1, con Pederzoli a fare da schermo davanti al quartetto difensivo, Di Donato e Moretti centrali a centrocampo e due ali molto offensive che si spingono in avanti ad affiancare l’unica punta di ruolo. Occhio soprattutto alla vena realizzativa di Feczesin, sbloccato nelle ultime giornate dopo un lungo periodo di astinenza, ma anche alle doti dei giovani Mendicino (classe 1990, scuola Lazio, decisivo con due reti allo scadere nella gara contro il Vicenza), Lupoli (nato nel 1987, cresciuto nel Parma con Giuseppe Rossi, decollato prestissimo per Londra, sponda Arsenal: non ha ancora trovato la sua strada, ma ha colpi da campione) e Romeo (anche lui classe 1987, scuola Sampdoria). Una squadra che lotta nonostante i problemi societari: con Castori, arrivato a novembre, l’Ascoli viaggia a ritmo playoff. La fame di punti dei marchigiani è atavica, il Varese però non può sbagliare se vuole continuare a sognare in grande.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Aprile 2011
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