In Lombardia partono le vaccinazioni al personale universitario ma le scuole restano escluse

Parte il 2 marzo la campagna che coinvolge tutto il personale assunto e a contratto degli atenei. Ancora escluse le scuole: il presidente dell'associazione presidi scrive a Fontana chiedendo la definizione urgente del piano

Generica 2020

Mille tra docenti, amministrativi tecnici, assegnisti, borsisti, dottorandi e professori a contratto dell’Università dell’Insubria e della Liuc di Castellanza saranno vaccinati. La campagna partirà domani 2 marzo ed è destinata al personale accademico in base all’accordo tra il Coordinamento dei rettori lombardi e Regione Lombardia.

La vaccinazione sarà erogata a Varese in collaborazione con Asst dei Sette Laghi e con gli specializzandi dell’Insubria che daranno disponibilità.

E mentre il mondo universitario si mette in coda per il vaccino, quello della scuola rimane escluso e chiede di poter accedere quanto prima al piano vaccinale.

In una lettera il presidente dell’Associazione nazionale presidi Spinelli si rivolge al Presidente Fontana, all’assessore al Welfare Moratti e al direttore dell’Ufficio scolastico lombardo Celada chiedendo l’avvio di una campagna che in altre regioni è già in pieno svolgimento.

«Non è accettabile che le scorte del vaccino Astrazeneca restino inutilizzate, come è stato confermato da più voci autorevoli, come non è accettabile che la vaccinazione del personale scolastico sia stata già avviata e in alcuni casi conclusa in altre regioni e la Lombardia debba ancora rendere pubblico il proprio piano. 

Ricordo che il territorio regionale dal primo marzo è passato in zona arancione e che la provincia di Brescia e le realtà urbane di Bollate, Mede e Viggiù sono state costrette a sospendere di nuovo le attività didattiche in presenza a seguito dell’adozione di un lockdown temporaneo locale. Ricordo, inoltre, che il diffondersi di numerose varianti del virus ha aggravato la situazione epidemiologica, estendendo il contagio anche a fasce giovanili, e in alcuni casi infantili, a differenza di quanto accaduto durante la prima ondata pandemica. 

Questo significa che le scuole lombarde continueranno ad ospitare in presenza la totalità degli alunni della fascia 3-14 anni e dal 50 al 75 % della loro utenza studentesca a livello d’istruzione secondaria superiore in una situazione di grave esposizione al rischio, tale da assimilare il personale scolastico alle categorie di operatori maggiormente esposte e quindi da ritenere indispensabile un intervento che garantisca tutta la protezione necessaria. 

I Dirigenti scolastici e tutto il personale docente e non docente delle scuole lombarde nel corso degli ultimi dodici mesi hanno dato ampia prova del loro spirito di servizio ed hanno fatto ricorso a tutta la riserva di flessibilità e di resilienza di cui disponevano, anche quando si è trattato di applicare al lunedì decisioni che venivano prese al sabato o, a volte, alla domenica sera. Grazie all’impegno e al sacrificio di tutti è stato possibile che non si spezzasse il filo che legava alunni e studenti ai loro docenti e alla loro scuola. Io credo che tutto ciò meriti una maggiore attenzione e che sia doveroso mettere il personale scolastico nelle condizioni di recuperare la serenità compromessa dagli effetti della pandemia, partecipando ad una campagna di vaccinazione massiva che restituisca al settore scolastico tranquillità e sicurezza. 

Non possiamo accettare ulteriori indugi, che minerebbero la resistenza psicofisica del personale, già pesantemente provato da una situazione emergenziale protrattasi oltre ogni più pessimistica previsione. 

Chiedo, pertanto, che a livello politico e amministrativo si provveda con la massima urgenza a promuovere e realizzare un piano regionale di vaccinazione di tutto il personale scolastico, senza escludere che a tale scopo possano essere utilizzate le strutture scolastiche. 

Sono costretto a far presente che ogni ulteriore rinvio o esclusione da un lato metterebbe a rischio la tenuta del sistema scolastico regionale, dall’altro potrebbe indirettamente essere causa di nuovi contagi e di nuove emergenze sanitarie e non solo. 

Vi chiedo di fare presto! 

Massimo Spinelli

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Pubblicato il 01 Marzo 2021
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  1. Teresa Argenziano
    Scritto da Teresa Argenziano

    In base a quale protocollo si vaccinano i dipendenti dell’’Università di Varese? Non si era detto prima gli anziani e i più fragili per patologie?

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