La Pro Patria fa i miracoli senza soldi
Come nell'era Zoppo: primi in classifica e un patron che manda tutto gambe all'aria. Per i tigrotti in arrivo la penalizzazione ma la squadra continua a vincere e ora anche la città si fa avanti per non lasciarli soli
La Pro Patria è in testa alla classifica come due anni fa quando l’allora presidente Giuseppe Zoppo portava al fallimento la società. Nel 2010 la situazione si ripete con un presidente che, come unica differenza rispetto a Zoppo, ha i soldi. Primi in classifica, nonostante i tre punti di penalizzazione a causa del mancato versamento dei contributi e degli stipendi, un mister che ha fatto quadrare il cerchio, un gruppo di giocatori che nonostante tutto crolli restano concentrati e pieni di orgoglio per riportare la squadra almeno in Prima Divisione e una dirigenza che resta al suo posto. Latita la proprietà che sta cercando frettolosamente di sbolognare la società mentre i tifosi insorgono e la politica cerca di muoversi tramite il sindaco Gigi Farioli insieme all’unico presidente che non si dimette mai (quello onorario) Alberto Armiraglio con la nascita di un consorzio e l’apertura di un conto corrente.
Il calcio a Busto Arsizio non è una roba per deboli di cuore, come ha dimostrato anche la bella partita di domenica allo Speroni con una Pro sotto di due reti a fine primo tempo e capace di rimontare e vincere in dieci e poi in nove. Se poi ci si mette un Savino Tesoro che annuncia la volontà di mettere in liquidazione la Pro Patria il defibrillatore in curva è necessario. Ora ai bustocchi toccherà un nuovo difficile compito, quello di scrollarsi di dosso l’immagine di chi pensa solo "a fare i danè" e metterne a disposizione di propri per salvare la società. Se dai tifosi ci aspettiamo grandi slanci da piccole tasche (un esempio per tutti la signora Pierina Colombo, 70 anni, in questo commento alla proposta di azionariato popolare) speriamo di vederne altrettanto grandi da chi le ha piene.
La prima risposta l’avremo domani, mercoledì, alle 18 con la costituzione del consorzio e, magari, i primi nomi di chi vuole farne parte. Poi il sindaco Farioli incontrerà Savino Tesoro sperando che si possano a breve invertire i ruoli della "tigre" e dell’agnellino.
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