Nasce Forza Malnate e la Lega si guarda intorno

Archiviata la giunta Damiani i partiti cercano di capire quali siano i nuovi equilibri. Il Pd incassa la vittoria, il Carroccio cerca di sondare il terreno e Michele Colasuonno pensa a una nuova formazione

«Caro Michele, umanamente ti capisco». Olinto Manini, ex sindaco di Malnate ed esponente del Pd, mette un braccio intorno al collo dell’ex consigliere di Forza Italia Colasuonno, mentre il corteo dei consiglieri comunali si avvia verso il Comune per consegnare le lettere di dimissioni. Un gesto di cordialità dovuto, visto che grazie proprio al consigliere originario di Altamura si è raggiunto il numero necessario per sciogliere il consiglio comunale di Malnate. «Quello delle dimissioni – spiega Eugenio Paganini, capogruppo del Pd – è stato un atto di responsabilità per togliere la cittadinanza e Malnate da una situazione grave di ingovernabilità. Un atto dettato dal fatto che il sindaco Damiani non ha avuto la sensibilità di dare le dimissioni nell’interesse della città. Questa maggioranza era allo sbando e non rappresentava più nessuno. Inizieremo il prima possibile le attività per arrivare alla scelta di un nuovo sindaco e un nuovo consiglio comunale, i malnatesi lo meritano».
Cosa farà la Lega, è difficile dirlo. Alessandro Vedani, uno dei leader provinciali del Carroccio, per il momento si limita ad aprire materialmente la porta del comune di Malnate per fare entrare i consiglieri dimissionari, ma certamente non sta ritagliando per la Lega un ruolo da usciere nel prossimo governo malnatese. «Escludiamo – dice Vedani – qualsiasi collaborazione con esponenti dell’attuale maggioranza che rappresenta un disastro storico».
Colasuonno, dopo la spallata alla giunta Damiani e le vacanze palermitane, mira a una nuova formazione che ridimensiona i suoi orizzonti geopolitici e rafforza le sue radici territoriali: da Forza Italia passa a Forza Malnate. «Penso a una lista fatta di persone oneste, anche la casalinga perché no, purché non ci siano architetti».
C’è chi come Raffaele Bernasconi (lista "Malnate viva") ne ha viste, politicamente parlando, di tutti i colori ma questo epilogo per lui ha qualcosa di particolare. «Faccio politica da moltissimi anni ma non ho mai visto dilapidare in questo modo e in così poco tempo una maggioranza che definire bulgara è poco. Damiani ha sprecato un’occasione d’oro. Io però non credo che la colpa sia dell’assessore leghista Barbara Mingardi che ha usato il tricolore come carta igienica. Quello è stato il casus belli, ma in realtà questa maggioranza si è sgretolata dall’interno e il vicesindaco Barel ha una grande corresponsabilità. Ora spero che venga archiviata definitivamente un’idea di amministrazione non in grado di amministrare e che ha finalizzato un mandato così ampio solo per ottenere qualche stipendio».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Ottobre 2010
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