Riforma sanità Lombardia, Astuti: “Oggi il cittadino ha l’obbligo di farsi curare a pagamento, è inaccettabile”
Il consigliere regionale del Partito Democratico spiega: "La scelta della riforma firmata da Fontana e Moratti è di rinforzare l’equivalenza del privato con il pubblico, senza inserire alcun elemento di governo e programmazione"

“In Lombardia il 50% delle prestazioni ambulatoriali e diagnostiche è erogato dalle strutture sanitarie private accreditate (ma già oltre il 60% nelle province di Bergamo, Como e Mantova), e il trend è in continua crescita. Dalla metà degli anni ’90, i posti letto negli ospedali pubblici sono dimezzati, mentre continuano a crescere quelli nel privato. Se nel privato vengono effettuati il 35% dei ricoveri, questi costano in media al servizio sanitario regionale 4.350 euro a fronte delle 3.450 euro del pubblico. È il frutto di scelte politiche chiare, operate dalla Regione guidata prima da Formigoni, poi da Maroni e oggi da Fontana”. A spiegarlo è il consigliere regionale e capodelegazione del Pd in Commissione sanità Samuele Astuti, durante il quarto giorno della maratona in aula delle minoranze per tentare di modificare la legge sulla sanità lombarda.
“In Lombardia – attacca Astuti – già con Formigoni, si è stabilita l’equivalenza tra la sanità pubblica e sanità privata, all’insegna della libertà di scelta ma oggi non c’è alcuna libertà per il cittadino ma l’obbligo di scegliere il privato a pagamento, perché nel sistema sanitario regionale non c’è posto se non a distanza di mesi e mesi. Non è giusto e non è equo, perché chi non può pagare l’esame o la visita dal privato è costretto ad aspettare mesi, e chi, invece, sceglie di pagare per non attendere tempi biblici, paga due volte, prima con le proprie tasse e poi allo sportello del privato”.
“La scelta della riforma – conclude Astuti- firmata da Fontana e Moratti, è di rinforzare l’equivalenza del privato con il pubblico, senza inserire alcun elemento di governo e programmazione. In Lombardia i privati sono liberi di scegliersi le prestazioni che il servizio sanitario regionale paga meglio, come le operazioni per curare l’ernia alla colonna vertebrale, mentre le prestazioni più richieste vengono lasciate al pubblico, che non ce la fa a soddisfarle tutte, spingendo di fatto le persone a prenotare, a pagamento, presso i privati. Con la riforma di Moratti e Fontana questa impostazione viene ribadita e rinforzata, non certo a vantaggio dei cittadini, e noi questo non lo possiamo accettare.”
Il Pd, sul rapporto tra pubblico e privato, ha presentato numerosi emendamenti alla legge in discussione in aula, chiedendo che la Regione superi l’attuale sistema di remunerazione della sanità privata accreditata, e che venga data priorità ai bisogni di cura dei cittadini rispetto alle scelte di convenienza degli operatori privati.
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