Omicidio di droga, 24 anni al boss senza nome
Condanna in corte d'assise per Cobertera, alias Ramiez Ravelo, l'uomo che gestiva lo spaccio della droga dei dominicani e che insieme a un complice punì con la morte , in via Ravasi, uno spacciatore che non pagava
Non ha sferrato le coltellate ma ha partecipato all’agguato e dunque è colpevole di concorso in omicidio, Roberto Miguel Cobertera, il dominicano che insieme al giovane Daniel Calcano (suo gregario) assassinò il piccolo spacciatore tunisino Tarik Saaddedine. Sconterà 24 anni di carcere e 2 mesi. Lo ha deciso la corte d’assise del tribunale di Varese che , questa mattina, sabato 10 luglio, dopo tre ore di camera di consiglio, alle 13 e 30, ha chiuso il processo di primo grado conto il “killer venuto da New York”, l’uomo che per tutta l’indagine si è fatto chiamare Roberto Miguel Cobertera, sedicente spagnolo, nato in Inghilterra, ma che invece si chiama Victor Dario Ramirez Ravelo ed è appunto dominicano, come Daniel Calcano, il giovane complice (un gregario) già condannato in abbreviato a 30 anni di galera.
Un’ identità celata, la sua, per non incappare nella giustizia americana, che lo starebbe cercando per un delitto commesso a New York e sempre legato a questioni di droga. Proprio la figura di questo narcotrafficante venuto da lontano, è il punto di delicato di tutta la storia dell’omicidio di via Ravasi, maturato la sera del 9 novembre 2008, nel cortile di alcuni palazzi, di fronte all’ingresso dell’università, dove Cobertera e Calcano avevano incontrato Saaddedine per chiedergli conto di una dose di cocaina non pagata; lo avevano percosso, avevano cercato di recuperare i soldi, e infine lo avevano punto con il più efferato dei delitto, bucandogli la pancia affinché tutti sapessero che i dominicani, quanto si tratta di debiti, non scherzano.
Cobertera-Ravelo, in quei giorni, stava cercando di piazzare una partita droga tagliata male, ma nessuno la voleva comprare: solo il tunisino, dopo vari tentativi, si era mostrato interessato; in realtà si era intascato una busta che il pm Agostino Abate (che aveva chiesto l’ergastolo) ha stimato di un valore tra i 30 e gli 80 euro senza restituire i soldi. Il processo ha cercato di chiarire se oltre a Calcano, anche Cobertera avesse colpito la vittima. Il presidente della corte, Ottavio D’Agostino, ha letto la sentenza che stabilisce, in particolare, una pena di 16 anni e due mesi per l’omicidio e il possesso del coltello (reati in continuazione tra loro), ma riconosce le attenuanti prevalenti rispetto alle aggravanti (sono stati applicati all’imputato i benefici dell’articolo 116 del codice penale, che gli garantisce una pena inferiore a colui che ha commesso materialmente il delitto). Inoltre, la corte ha deciso per 6 anni di carcere e 2.600 euro di multa in ordine ai reati di droga, 2 anni e 300 euro di multa per il possesso delle armi.. Infine, l’imputato dovrà risarcire 50mila euro alla parte civile per i soli danni morali, oltre a 5mila euro di spese legali.
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