La filiera agroalimentare italiana e la politica europea
Il 28 giugno, al palazzo delle Stelline, la Commissione europea organizza un convegno per chiarire le linee direttive della politica europea in un settore importante
La politica europea per il settore agricolo è oggi in costante evoluzione. Il sostegno alla filiera dell’agroalimentare rappresenta una priorità in un ambito in cui la politica comune europea è oggi chiamata ad affrontare nuove sfide come la sicurezza alimentare, la biodiversità, la gestione dell’acqua, le energie rinnovabili e la lotta contro i cambiamenti climatici.
Il 16 giugno scorso la Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento europeo, riunita in seduta straordinaria a Strasburgo, ha approvato la relazione sul futuro della politica agricola comune (PAC) post 2013. Nella relazione si sottolinea l’importanza di una riforma robusta e moderna che sia in grado di coniugare la produzione di beni e servizi pubblici con le necessarie garanzie di sostenibilità economica, indispensabili per assicurare la continuità nel tempo dell’attività agricola in tutto il territorio europeo, e si evidenzia l’importanza di una politica di qualità come valore essenziale per il sostegno alla competitività dei produttori agroalimentari europei.
Una politica agricola forte è oggi necessaria non solo per far crescere la società europea nel suo complesso, ma anche per aiutare la UE a raggiungere gli obiettivi strategici 2020.
Mentre è in corso un intenso dibattito sulla politica agricola comune europea per il 2013, il convegno “Le imprese agroalimentari motori del made in Italy e protagoniste dell’export europeo”, organizzato dalla Commissione europea Rappresentanza a Milano e dal Parlamento europeo Ufficio a Milano, si propone come un’occasione per fare il punto su quanto l’Europa sta facendo, attraverso un confronto tra imprese, Commissione europea e parlamentari europei. Tirerà le fila del dibattito di Milano il Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, responsabile della competitività delle imprese della filiera agroalimentare. L’appuntamento è per il 28 giugno al palazzo delle Stelline di Milano
Nella politica europea rispetto al settore risulta prioritario il rafforzamento della protezione delle Dop e Igp dalla contraffazione, dentro e fuori la UE, nonché l’emanazione di nuove norme sul loro utilizzo come ingredienti, così come una produzione agroalimentare di alta qualità. Le norme UE in materia di qualità alimentare risultano essere oggi le più rigorose al mondo e in questo senso è necessario che gli sforzi dei produttori europei per soddisfare i requisiti di produzione UE in materia ambientale, sanitaria, di sicurezza alimentare e di benessere degli animali siano riconosciuti.
Per il nostro paese il settore dell’agroalimentare rappresenta un punto di eccellenza. L’Italia ha, infatti, al suo attivo il primato europeo dei prodotti registrati con 201 specialità tutelate dal riconoscimento Dop o Igp e il fatturato dei prodotti a denominazione di origine made in Italy ha sfiorato nel 2009 i 10 miliardi di euro, realizzati per quasi il 20% sui mercati esteri (dati Coldiretti).
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