Paganini: “Abuso in atti di ufficio. Andremo in procura”
Un consiglio comunale durissimo si è consumato intorno al conflitto di interessi del sindaco e di cue consiglieri di maggioranza. L'opposizione abbandona momentaneamente l'aula durante la discussione del Pgt
Malnate, martedì 15 giugno, ore 22.35. L’opposizione (Pd e Malnate Viva e da questa sera Lega Nord) abbandona l’aula del consiglio comunale di via De Mohr, dopo un confronto durissimo sul Pgt. Nel voto sul punto numero 22, che contiene le controdeduzioni a tutte le osservazioni del Partito democratico al piano di governo del territorio, la maggioranza va sotto: 10 a 8, per effetto dei tre astenuti: il sindaco, i consiglieri comunali Alessandro Damiani (Damiani sindaco Udc) ed Elia Azzalin (Forza Italia), pressati dall’opposizione per la presenza di loro proprietà nelle aree prese in considerazione dal Pgt.
Durante la discussione del punto 23, si consuma la rottura definitiva e l’uscita dall’aula. «E’ scandaloso – dice Eugenio Paganini, capogruppo del Pd in consiglio comunale – perché quel punto riguarda le osservazioni sulle proprietà di Elia Azzalin che non solo è rimasto in aula ma ha pure votato le controdeduzioni, senza che nessuno della maggioranza dicesse niente. Adesso valuteremo se fare esposto in procura per abuso in atti d’ufficio, perché il consigliere di Forza Italia doveva almeno astenersi. Inoltre il sindaco Damiani, dopo l’abbandono della Lega Nord, ha dimostrato di non avere più una maggioranza. Il suo è un atteggiamento che va contro la democrazia». (foto, da sinistra: Eugenio Paganini e Olinto Manini)
«Io non ho alcun conflitto di interessi con il Pgt- replica il sindaco Damiani – ci sono delle particelle di mia proprietà frazionate per effetto di una successione e il Pgt, è lì a vedere, non mi cambia niente in meglio».
Alcuni esponenti del Pd criticano anche il comportamento del presidente del consiglio comunale. «Antonio Sassi (gruppo Damiani Sindaco Udc, ndr) che è persona stimata è considerata corretta sul piano etico, questa volta ha sbagliato pesantemente perché doveva imporre almeno l’astensione al voto al consigliere Azzalin».
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