Giorgio Rocca si racconta agli studenti del Fermi di Castellanza: “L’importante è dare tutto”
Incontro con l'ex-campione di sci che ha parlato del suo libro e ha dispensato consigli su come affrontare una carriera sportiva
La vittoria e la sconfitta, il successo e il fallimento come due facce della stessa medaglia: «È tutto nella nostra testa». Giorgio Rocca, ex-campione del mondo di slalom, si è raccontato a 360 gradi davanti ad una cinquantina di studenti dell’istituto superiore Enrico Fermi di Castellanza.
L’occasione era la presentazione del suo libro (Slalom: Vittorie e sconfitte tra le curve della mia vita, ed. Hoepli) dedicato alla sua carriera dal punto di vista dell’uomo fallibile che sa che deve mettercela tutta per ottenere un risultato: «Che sia sport o scuola devi mettercela tutta – ha detto ai ragazzi e alle ragazze- perché i risultati arrivano solo con l’impegno e con l’idea di alzarsi ogni mattina con la convinzione di fare meglio del giorno prima».

Rocca ha esortato i ragazzi a chiedersi sempre qual è l’obiettivo che si vuole raggiungere: «Nello sport riuscivo ad avere un obiettivo e a raggiungerlo. A scuola un po’ meno anche perché non accettavano l’idea che facessi molto sport. Qui siete fortunati perché questa scuola valorizza i vostri impegni sportivi, invece di comprimerli» – ha detto scherzando su di sè.
Rocca ha parlato dell’elaborazione della sconfitta dopo la caduta alle Olimpiadi Torino e dell’occasione persa per vincere la medaglia più importante per uno sportivo: «È stato molto difficile perché le aspettative su di me erano altissime. Venivo da 4 vittorie di fila in coppa del Mondo, cosa rarissima, e sono stato portabandiera alla cerimonia inaugurale. Ci ho messo tantissimo ad elaborare quella caduta».
Determinazione, cattiveria, tecnica, allenamento devono andare avanti di pari passo: «Soprattutto alla vostra età, quando hai 15-16 anni la testa è importantissima. Devi essere sicuro di aver fatto tutto quello che potevi fare. Anche se non sei il più bravo o il più dotato c’è la puoi fare».
La storia del campione azzurro in un video
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