Sicurezza, “zone rosse” e capi di Stato: Lugano è pronta per il vertice sull’Ucraina
A due settimane dalla conferenza internazionale a cui parteciperanno i rappresentanti di Stati e istituzioni coinvolte, le autorità fanno il punto su quanto accadrà nella città ticinese i prossimi 4 e 5 luglio

«A quattro mesi dall’inizio del conflitto siamo qui a spiegare perché proprio a Lugano si terrà l’Ucraine Recovery Conference, la conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina». Con le parole del presidente della Confederazione Elvetica, Ignazio Cassis, si è aperto questa mattina l’incontro di presentazione dell’evento internazionale organizzato per il 4 e 5 luglio in Canton Ticino.
Un appuntamento diplomatico atteso e che il presidente svizzero ha paragonato per le intenzioni, allo storico “Piano Marshall”. «La guerra è ancora in corso – ha riconosciuto Cassis – ma sappiamo bene che giungerà il momento della ricostruzione, per quanto lunga e complessa. Occorre iniziare a discuterne al più presto mettendo allo stesso tavolo paesi e organizzazioni internazionali coinvolte (resta ancora da definire la partita delle personalità che parteciperanno al vertice durante il quale è atteso l’intervento, in forma da stabilire, del presidente Zelensky)».
Non sarà un tavolo di oligarchi né l’alibi per spartirsi la nazione, ha precisato con decisione Cassis: «Faremo questa conferenza con la finalità di dare un chiaro sostegno di ampio respiro all’Ucraina, riconoscendone la sovranità e con la volontà di creare una prospettiva per un paese distrutto».
L’evento riguarderà anche i passi da compiere per la ripresa economica e lo sviluppo e ribadirà la collaborazione che da tempo unisce i due Paesi. «La conferenza sarà un’occasione per il Ticino e la città di Lugano – ha detto il Consigliere di Stato Norman Gobbi – che darà grande visibilità a livello internazionale alla città sulle rive del Ceresio. Da parte nostra c’è anche una buona parte di orgoglio per l’onore di ospitare un evento così importante e la nostra sfida sarà fare in modo che tutto funzioni al meglio». Gli aspetti operativi sono stati illustrati dagli ambasciatori Simon Pidoux e Térence Billeter mentre il piano relativo alla sicurezza è stato spiegato da Matteo Cocchi, Comandante della Polizia del Cantone Ticino. «Stiamo studiando un dispositivo che garantisca un alto livello di sicurezza – ha precisato – ma che non crei troppi disagi per la popolazione e per le attività commerciali della città».
Il video della conferenza stampa:
La città sarà comunque “blindata” e saranno individuate alcune zone particolari dove l’allerta e la presenza delle forze dell’ordine e militari sarà più elevata, così come le misure messe a punto. Alcune aree della città, nelle vicinanze del centro e del Palazzo dei Congressi, saranno “zone rosse”, “blu” o “azzurre” in base ai diversi criteri e provvedimenti adottati. Anche l’area della zona del golfo di Lugano rientra nelle aree di interesse del piano della sicurezza.
I cittadini, hanno assicurato le autorità, saranno costantemente informati dalle autorità sulle regole e le restrizioni adottate.
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