In marcia da Malnate a Bergamo. Nelle borracce solo succhi
In 4 sono partiti lo scorso mercoledì per partecipare all'adunata delle penne nere: una tappa dopo 33 chilometri e l'arrivo nella città orobica tra fiacche ai piedi e qualche bicchierata
A piedi da Malnate a Bergamo per l’adunata numero 83 degli Alpini. Sono partiti in 4 per fare i 76 chilometri che separano la città del Varesotto da quella che per un week-end sarà la capitale delle penne nere: gli arzilli over 50 Umberto Molteni, Valentino Franzi, Massimo Ballerini e Ulisse Vitolo, il più giovane con i suoi 38 anni, sono partiti lo scorso mercoledì alle 6.30 per raggiungere Bergamo. Al loro fianco sul furgone Renato Maggioni e Agostino Sguazza a fare da supporto logistico lungo il percorso ai camminatori alpini dei gruppi di Malnate e Solbiate Comasco. Qualche tappa lungo il percorso e la prima sosta a Calco, dopo 33 chilometri di acqua e maltempo, che li ha perseguitati fino a Mornasco: «Tutto sommato è andata bene – spiega Molteni -, abbiamo preso un sacco d’acqua per la prima parte del percorso, poi è finita. Siamo stati ospitati a Calco da don Mario in un oratorio, poi la mattina di giovedì siamo ripartiti per arrivare a Roncola di Treviolo, dove c’è il nostro campo base, a 6 chilometri da Bergamo: siamo arrivati alle 19, solo uno si è fermato a causa delle fiacche».Non si tratta di atleti navigati, anzi: «È la prima e ultima volta che lo facciamo – spiega Molteni -.
L’anno prossimo l’adunata sarà a Torino e non ci andremo a piedi. Oltretutto chi ha organizzato la camminata non è venuto. Di adunate ne abbiamo fatte tutti tante, io almeno una quarantina: sono stato a Catania, a Latina. Ora questa esperienza». Da Malnate e Solbiate Comasco altri quindici sono partiti in bicicletta ieri: arriveranno questa mattina, venerdì 7 maggio, pronti per l’evento di domenica, mentre altri ancora raggiungeranno la città orobica nelle prossime ore. Sul percorso niente vino, giurano i quattro alpini camminatori: solo succhi e acqua fornita dal furgone a seconda delle necessità. Ogni tanto però una sosta a base di vini rossi si è resa indispensabile: «L’ultima l’abbiamo fatta a Ponte san Pietro – spiega ancora Molteni -, ormai eravamo arrivati e ci siamo concessi una sana bicchierata con gli alpini del posto. Sul percorso abbiamo incontrato tanta gente, soprattutto anziani, uomini e donne che ci hanno salutato e fatto i complimenti per l’iniziativa». A Bergamo il clima è quello consueto di ogni adunata: «Tanta gente, tanti giovani, tanta piacevole confusione – conclude l’alpino malnatese -. Le bandiere alle finestre e sulla strada partono da chilometri e chilometri prima della città. Nella città alta c’è un’atmosfera unica».
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