Cinque anni in appello al falso frate: abusò di una tredicenne

Sei mesi di pena in meno in appello per A. C., l’ex frate laico arrestato due anni fa con gravi accuse di abusi sessuali nei confronti di una ragazzina non ancora quattordicenne che i genitori di tanto in tanto gli affidavano, convinti della sua vena spirituale – si spacciava per terziario francescano e toccava la giovanissima le scuse più assurde, legate per giunta alla fede. La quale in lui soggiaceva piuttosto alla libidine, stando alla testimonianza della ragazzina, che si sfogò in un tema non sopportando più le attenzioni morbose del "frate". Fu poi la sua scuola a sottoporre il caso alla polizia, e questa ad ammanettarlo e scoprire nel pc dell’uomo le foto scattate all’adolescente.
In primo grado l’uomo (inquietanti le sue confessioni, ma una perizia psichiatrica l’aveva dichiarato capac di intedere e volere) era stato condannato a cinque anni e sei mesi. La terza Corte d’appello di Milano lunedì ha sostanzialmente ribadito la pena – cinque anni – dopo il duplice ricorso sia della difesa, che cercava di derubricare i capi di imputazione (violenza sessuale e pornografia minorile) sia della parte civile, che chiedeva una pena più alta.