Truffa della carta sconto benzina, 15 benzinai denunciati
Presentati i risultati dell'indagine nei confronti dei furbetti della carta sconto. Il lavoro certosino delle Fiamme Gialle ha portato alla luce una truffa alla Regione da 250 mila euro.
Tre anni di indagini, per capire chi stava facendo il furbetto, tra i benzinai, a Varese e Como. Risultato: a Como si sono concluse le indagini e stanno già iniziando i primi patteggiamenti. A Varese, ci sono 15 gestori indagati, 13 nella fascia A, 2 nella fascia B. Sono stato denunciati per una truffa nei confronti della Regione Lombardia. Il raggiro funzionava così. Il negoziante si teneva una tessera che non avrebbe dovuto avere (in 2 casi erano intestate a deceduti), poi la faceva passare nel sistema, mentre il cliente era ignaro di tutto. Il benzinaio si intascava così 0,18 centesimi al litro, ovvero il rimborso che la Regione garantisce agli automobilisti che abitano entro un raggio di 10 km dal confine. E 0,10 centesimi per chi abita fuori dalla prima fascia.
A conti fatti, il lavoro degli investigatori è stato certosino. La categoria dei benzinai non è uscita criminalizzata. Piuttosto sono state represse furberie e ruberie indebite, in maniera molto mirata, senza generalizzazioni. I benzinai in provincia sono 174, e solo 15 sono finti sotto indagine. Le operazioni irregolari sono state 50mila, il danno all’erario totale 250mila euro. La guardia di finanza ha agito agli ordini del pm Agostino Abate. L’inchiesta è stata fatta mettendo sotto osservazione le operazioni anomale, come ad esempio: i rifornimenti effettuati a poca distanza di minuti l’uno dall’altro, le erogazioni superiori a 60 litri alla volta. Si è scoperto che c’erano in circolazione 67 tessere senza proprietario e alcune sono state usate in maniera fraudolenta.
Le carte sconto non dovevano stare negli uffici degli esercenti ma sono nominative e dovrebbero essere usate direttamente dal proprietario. La truffa non ha rivelato enormi flussi di denaro conseguito illecitamente ma una condotta furbesca che la stessa regione Lombardia aveva cercato di reprimere, fornendo i tabulati e indirizzando le Fiamme Gialle verso i benzinai dove venivano compiute le operazioni anomale. La Gdf ha lavorato su un campione di 78 milioni di transazioni, 20mila auto, 119 testimoni, 21.789 accertamenti anagrafici, 1179 accertamenti al Pra, 572 accertamenti ai comuni.
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