Nella “serra fredda” del Centro Geofisico Prealpino, dove si salvano i fiori di montagna varesini
Non tutti sanno che in quello che viene chiamato da tutti “L’osservatorio astronomico del Campo dei Fiori” grande protagonista è anche la botanica. Siamo entrati insieme agli esperti

Non tutti sanno che in quello che viene chiamato da tutti “L’osservatorio astronomico del Campo dei Fiori” grande protagonista è anche la botanica.
In quella che è di fatto la “cittadella delle scienze della Natura” ideata dal professor Salvatore Furia al Campo dei Fiori, ci sono infatti un giardino botanico, un parco montano e una straordinaria “serra fredda” che garantisce la biodiversità e una corretta riproduzione delle piante montane.
Come le altre istituzioni della Cittadella, il Giardino fu ideato già nel 1956 dal Gruppo naturalistico, diretto da Salvatore Furia: la costruzione delle opere territoriali e ancora ora la conduzione del Giardino si basano su attività di volontariato. Nel 1981 l’opera ebbe un grosso impulso grazie a un finanziamento della Direzione generale Economia montana e Foreste, con la collaborazione del benemerito Corpo forestale dello Stato, e soprattutto grazie al prezioso lavoro manuale dei soci. Accanto al ruolo didattico il Giardino “Ruggero Tomaselli” svolge una specifica attività scientifica protezionistica, che consiste nella tutela integrale degli endemismi locali e nella prevenzione dalla diffusione di specie ruderali o infestanti.
Al servizio di questo giardino è stata creata una serra fredda con lo stesso scopo, cioè la conservazione della biodiversità. In serra, infatti buona parte dello spazio è dedicata alla riproduzione delle essenze botaniche presenti nel giardino. Le semine, solitamente fatte nel periodo autunnale, vengono controllate settimanalmente al fine di censire il numero di nati e stimare il tasso di germinabilità dei semi. Il termine fredda sta indicare che, a differenza delle classiche serre che sono chiuse e continuamente riscaldate, questa è senza vetri allo scopo di mantenere la stessa temperatura sia all’esterno che all’interno.
E’ un’indispensabile complemento al giardino, poichè serve per la riproduzione e l’acclimatazione delle specie: l’aiuola delle piante madri costituisce la “riserva” di semi freschi delle piante autoctone. I semi, opportunamente ripuliti, vengono sottoposti a test di germinazione diretta nella serra.
Per scoprire questo piccolo tesoro nascosto, siamo andati in compagnia di Camilla Galli, del centro geofisico prealpino.
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