«Contro la crisi l’unione fa la forza: anche tra associazioni»
Il direttore generale della Confesercenti nazionale Giuseppe Capanna annuncia i lavori per creare una realtà unitaria, tra associazioni di categoria “responsabili” delle PMI, per combattere sugli stessi argomenti
La crisi c’è per tutti, anche e soprattutto per i piccoli imprenditori.
E le associazioni che li sostengono, degli aiuti alle imprese multinazionali, degli accordi sul credito – come quello di Basilea 2 – tarati sulle grandi aziende, degli studi di settore che stritolano i piccoli senza nemmeno accorgersi cominciano ad essere un po’ stufe. Ma si rendono conto del fatto che rimanere piccoli non aiuta ad alzare la voce.
Così in Confesercenti hanno deciso: la strada giusta è combattere insieme alcune lotte comuni a tutti i piccoli imprenditori, siano questi del commercio, dell’artigianato, dell’industria. «Le associazioni dei piccoli imprenditori stanno lavorando per presentarsi insieme, affinchè possano rappresentare un peso nelle trattative – spiega Giuseppe Capanna (al centro nella foto), direttore generale di Confesercenti Nazionale, a Varese per incontrare le istituzioni locali e la Giunta della sua associazione – E’ un percorso all’inizio, e non potrebbe essere altrimenti, stante la storia delle varie associazioni. Però abbiamo preso coscienza della ghettizzazione della piccola e media impresa da parte dell’impresa più strutturata, quando si tratta di rivendicazioni. E così abbiamo deciso di lavorare ad una ipotesi di collaborazione attraverso una “umbrella association” che ci aiuti a lavorare insieme per promuovere più efficacemente i nostri interessi».
Un “consorzio di interessi” che non va contro a nulla, ma in realtà cerca di unire delle realtà nate conflittuali, che ora necessitano di una lotta comune: «Non immaginiamo una associazione in contrapposizione a Confindustria: pensiamo piuttosto di legarci maggiormente tra noi, per far contare di più le Pmi: o meglio, per far contare le imprese per quanto valgono realmente nell’economia».
L’ipotesi a cui le segreterie nazionali delle principali associazioni artigiane e del commercio e delle piccole imprese stanno lavorando, ha un’illustre precedente: «Nel recente passato già effettuato una iniziativa congiunta di tipo rivendicativo, durante governo Prodi – ricorda Capanna – L’abbiamo fatta a Roma al teatro Capranica: tant’è vero che ora la chiamiamo proprio “Patto Capranica”. L’idea di muoverci insieme è nata da lì: ora vogliamo fare un salto di qualità, passando dal momento rivendicativo a quello elaborativo. Ricordando che noi non rappresentiamo opinioni, ma interessi: in particolare i temi del fisco, del credito, dei contratti di lavoro che poi sono la linfa vitale dell’impresa, ci vedono accumunati dalla stessa preoccupazione. Perchè sono questi i temi che tengono in vita o uccidono un’impresa».
Una iniziativa che potrebbe vedere la luce presto, secondo quello che Capanna anticipa: «Pensiamo per l’autunno di mandare in porto una grande iniziativa che presenti il manifesto comune, il nuovo nome del soggetto e temi sui quali lavorerà. Temi che ora sono in fase di approfondimento ed elaborazione».
E che non dovrebbe essere difficile declinare alla varesina: «Dopo la manifestazione del teatro Capranica, a Varese sono già stati mossi i primi passi, con un convegno sugli Studi di Settore, e poi con incontri comuni con i candidati – ricorda il direttore varesino di Confesercenti, Gianni Lucchina -E’ un percorso perciò che, pur essendo in questa fase puramente nazionale, noi abbiamo già cominciato nel nostro piccolo a rendere varesino».
Anche con queste “puntatine” della dirigenza nazionale a Varese: che poi, nella conversazione parla ovviamente anche, come soluzioni alla crisi, di facilitazione d’accesso al credito per le pmi, di rivisitazione della normativa Basilea 2, di Sicurezza e di studi di di settore da rivisitare al ribasso, di cui Capanna rifletterà con la giunta varesina. Tutti temi Confesercenti ma comuni alle Pmi tutte, appunto, e anche alle associazioni che le sostengono. E che la crisi potrebbe aiutare a, se non riunire, almeno riavvicinare
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