Il vestiario che serve a Malpensa
Nota di Giuseppe Criseo del sindacato Cosnil
Riceviamo e pubblichiamo
Accanto ai problemi dovuti all’abbandono della maggior parte dei voli Az, vi sono pure altri piccoli fastidi che contribuiscono ad appesantire la vita lavorativa.
Ci riferiamo al vestiario del personale in servizio.
I lavoratori del piazzale e quanti operano all’aperto, si lamentano per il caldo estivo che può diventare insostenibile anche a causa del vestiario utilizzato.
Non si è mai capito bene, diciamo così per non dire altro, il perchè di certi cambi di vestiario collegati al cambio di dirigenza….
A parte di il colore arancione discutibile per gli oua, vi è comunque il tipo di tessuto che per noi è fondamentale: chi sta all’aperto d’estate dovrebbe avere pantaloni e maglietta in cotone, facili da lavare, traspiranti e che poi sarebbero dal costo contenuto anche per l’azienda.
Non è bello vedere il personale arrangiarsi, magari arrotolando i pantaloni e le magliette, oppure portarsi una maglietta personale da casa.
Il personale deve utilizzare il vestiario aziendale, ma questo deve essere adatto all’uso ; non è il personale che si deve adeguare al vestiario aziendale, è l’Azienda che deve a nostro modo di vedere, fornire gli indumenti idonei sia punto di vista della sicurezza che da quello pratico, per andare incontro il più possibile al lavoratore che lavora a temperature altissime d’estate, ed evitare sudorazioni eccessive con pericolosi abbassamenti di pressione.
Si suggeriscono le bretelle ad alta visibilità.
Il personale impiegatizio chiede un numero maggiore di camice possibilmente di cotone e/o lino e pantaloni comodi e di materiali naturali.
Giuseppe Criseo, sindacato Cosnil
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