Bergamo, le parole di Basso e Garzelli

Il capitano della Liquigas: "Io e Pellizzotti ci siamo mossi nel modo giusto". Quello dell'Acqua&Sapone: "Io ci credevo, ma toccava agli altri tirare dopo il Colle del Gallo"

Nessun dualismo tra capitani, tappa positiva e corsa nel modo migliore. Ivan Basso e lo staff della Liquigas hanno certezze granitiche dopo la tappa di Bergamo e a nulla serve insinuare il dubbio che forse, per qualche chilometro, la squadra verdeblu ha davvero rischiato grosso.
«Qui ci sono due capitani e il Giro lo deve vincere uno dei due» spiega Basso seduto sulle scalette del motorhome Liquigas-Doimo mentre la gente si accalca per una foto o una stretta di mano. «Oggi Franco ha marcato Leipheimer che era in fuga, io sono rimasto con Di Luca perché là davanti eravamo ben rappresentati». Nel complesso quindi una giornata positiva secondo il cassanese che rimane sesto in classifica a 1’14” da Di Luca. «Di certo è stata una tappa molto impegnativa, come del resto tutte quelle che abbiamo affrontato fino a questo momento. Ora andiamo a Milano e poi a Pinerolo dopo il riposo. Se si può far bene in Piemonte? Lo vedremo quel giorno stesso».
Sintonizzato sulla medesima lunghezza d’onda il team manager Roberto Amadio: «Siamo stati a ruota davanti e a ruota dietro, meglio di così non si può. Non abbiamo rischiato, il Giro è lungo e forse Leipheimer – che va fortissimo – non si sente così sicuro se va all’attacco».
 
Soddisfatto della giornata è anche Stefano Garzelli (Acqua&Sapone) che per un po’ ha sperato di ripetere la vittoria ottenuta qui a Bergamo nel 2007 ma che comunque sa di avere altre frecce al proprio arco. «Io oggi ci credevo, altri forse no. Peccato perché sul Colle del Gallo eravamo in tanti e tutti di un certo spessore, però a quel punto non dovevo essere io a tirare per uomini di classifica. C’erano avanti due coppie di squadre forti, toccava a loro il lavoro duro. Peccato, ma da qui a Roma ci sono ancora tante tappe a disposizione». E forse il besanese, supportato dal suo club nei pressi del traguardo, maledice doppiamente la giornataccia dell’Alpe di Siusi. «Forse era meglio andare ancora meno bene: a questo punto non sono del tutto fuori dalla classifica quindi il gruppo non mi concede grande libertà. Però, ripeto, ho altre possibilità e magari anche a Pinerolo posso fare qualcosa di buono: i percorso mi piace».

LA CRONACA DELLA TAPPA

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Pubblicato il 16 Maggio 2009
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