Sea apre la procedura di mobilità per 390 dipendenti
Lo rendono noto i sindacati: alla base della scelta ci sarebbe la crisi e i dati di traffico insoddisfacenti. La società incontrerà presto i rappresentanti dei lavoratori
della società verranno spiegate in seguito, ma nella comunicazione di Sea è spiegato che il provvedimento è stato preso a causa della crisi del comparto, dei dati di traffico che pur essendo in ripresa non sono ancora soddisfacenti, dalle difficoltà di ripresa del comparto merci e delle perdite operative che crescono a dispetto dei continui investimenti della stessa società di gestione aeroportuale. Il numero uno del gruppo Giuseppe Bonomi ha più volte detto che la crisi è in via di lento superamento, che i dati sono in crescita, che le prospettive sono positive e che il piano industriale della società è un segnale forte in questo senso: lo stesso rapporto con i sindacati è stato improntato al dialogo, con tavoli permanenti e un monitoraggio costante della situazione nell’aeroporto varesino. Ora questa mazzata, per molti versi inattesa da parte dei rappresentanti dei lavoratori, che si riservano di valutare e approfondire le motivazioni di questa decisione e le prospettive per i dipendenti del gruppo, già messi a dura prova in questi mesi da una lunga cassa integrazione che ha coinvolto circa 900 lavoratori di tutti i comparti (Spa e Handling): più volte i sindacati hanno manifestato il proprio scetticismo di fronte agli annunci di pronta ripresa sbandierati dai vertici di Sea, soprattutto per quanto riguarda Lufthansa Italia, che da sola per i rappresentanti dei lavoratori non basta a dare speranze concrete per il futuro (al di là della compagnia tedesca i dati di riempimento dei voli non sono considerati soddisfacenti), e il cargo, abbandonato da Alitalia e non ancora adottato da nessun serio sostituto.
«Il drastico calo di traffico derivante dagli effetti sia della crisi economica sia dal de-hubbing di Alitalia su Malpensa impongono a Sea di promuovere, così come già fatto nel 2008, una procedura di mobilità. Gli strumenti individuati nell’anno passato – spiega la nota – a causa dell’aggravarsi della situazione economica internazionale e del maggior decremento dei voli Alitalia su Malpensa rispetto a quanto inizialmente prospettato dalla stessa Alitalia (da 1238 voli settimanali agli attuali 187), appaiono infatti oggi insufficienti». Sea ha inviato oggi la comunicazione alle organizzazioni sindacali "per avviare quanto prima un approfondito esame delle cause di questo provvedimento per arrivare a una soluzione condivisa".
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