Sempre meno neve sulle montagne: “Dovrebbe essercene il doppio”
Il gran caldo dei giorni scorsi ha fatto fuori un quinto della neve accumulata nel corso dell'inverno. E così sulle montagne oggi manca il 50% di quella che ci sarebbe in una stagione normale

La neve che si vede in montagna, oggi, dovrebbe essere almeno il doppio. È quanto emerge dall’ultimo bollettino di Arpa sulle scorte idriche che fotografa l’effetto che il gran caldo di questi giorni sta avendo sulla delicata coltre bianca (nella foto la situazione in cima alla Focorca dall’account in_forcora).
I dati fanno sono aggiornati al 28 gennaio e dicono che il manto nevoso delle montagne che si affacciano sul bacino dei fiumi Toce e Ticino e del Lago Maggiore è diminuito del 22% in soli 7 giorni. Si tratta di quegli stessi giorni che vi abbiamo documentato con il foto-confronto all’Alpe Devero e che mostravano anche ad occhio nudo un vigoroso arretramento della neve.
Arpa traduce in scorta d’acqua tutta quella neve, calcolandone 365 milioni di metri cubi a disposizione, contro una media del periodo che ne vorrebbe 734. Il doppio. Con il caldo di questi giorni e le previsioni meteo che non annunciano altre precipitazioni nel breve periodo questo gap andrà ulteriormente ad acuirsi nelle prossime settimane.
Poca neve, quindi, che rappresenterebbe una scorta fondamentale per le riserve idriche nelle stagioni calde. Sciogliendosi lentamente, infatti, la neve rilascia acqua per tutta la primavera e non solo. Ma con le temperature sempre più alte quell’acqua arriva drammaticamente molto prima.
Il grande caldo si è mangiato l’inverno: “Neve sciolta in una settimana”
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