Non poteva avvicinarsi alla ex, e la polizia lo arresta: nell’appartamento della donna a Varese ampie tracce di sangue
I fatti nella giornata di mercoledì nel quartiere cittadino di San Fermo. L'uomo, senza fissa dimora, è finito di fronte al giudice: ad aprile un fatto analogo

Cittadino marocchino con regolare permesso di soggiorno colpito da divieto di avvicinamento alla sua ex fidanzata. Lei vive a San Fermo.
Lui è senza fissa dimora ma ieri pomeriggio, mercoledì, riceve una telefonata dalla donna. È una richiesta di aiuto – dice lui – , qualcuno vuole picchiarla. Allora il 43enne decide di intervenire, prende il pullman e raggiunge il luogo dove abita la donna, luogo che gli è interdetto perché appunto gravato da allontanamento dalla casa familiare, pertanto viene arrestato.
L’uomo era già stato arrestato già il 23 aprile per un fatto analogo (in questo caso un incontro “quasi“ fortuito nel parcheggio di un supermercato). E ieri la polizia è intervenuta facendo scattare le manette per l’inottemperanza dell’uomo al divieto di avvicinamento. Ma durante l’udienza di convalida è emerso che gli agenti delle Volanti di Varese hanno trovato del sangue nell’appartamento della donna che invece asserisce di essere stata tagliata dal suo ex ad un mignolo e di aver trovato riparo fuori dal suo appartamento.
La polizia di stato a seguito della chiamata di un vicino di casa ha eseguito l’accesso nella casa – trovata a soqquadro appunto con ampie tracce di sangue – e ha fatto scattare le manette.
L’uomo dinanzi al giudice ha raccontato la sua storia: ha studiato in Marocco in una scuola per disegnatori tecnici, ma in Italia non ha un lavoro e vive alla giornata fumando hashish per strada. Il giudice ha convalidato l’arresto rimesso in libertà il 43enne: il pubblico ministero ha chiesto la trasmissione degli atti al tribunale di sorveglianza cui spetterà eventualmente rivedere la misura cautelare (verso un inasprimento che potrebbe portare al divieto di dimora).
La contestazione mossa dalla Procura è quella di aver infranto il divieto di avvicinamento; il legale dell’arrestato ha chiesto una diluizione dei tempi per approntare la difesa.
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