Casse e mixer sui tir: i ravers fanno le valigie
Gli ultimi camion francesi e tedeschi si riempiono degli strumenti per il prossimo teknival. A fare la guardia pitbull e dobermann liberi
Sono passati ormai sei giorni dall’inizio del rave di capodanno nella ex cartiera Sottrici di Vedano Olona, ma dentro ci sono ancora alcuni dei ragazzi che hanno riempito le pagine di cronache di questo inizio anno. Sono pochi, qualche decina, e stanno scaricando gli ultimi strumenti, casse, mixer e subwoofer: due tir, uno con targa francese e uno tedesco, tre furgoni e poi l’area dimessa tornerà alla “normalità”.
Intorno agli uomini che caricano sui camion, i cani scorrazzano liberi: pitbull e dobermann (forse abbandonati) che consigliano di stare lontani, a distanza di sicurezza. Per terra vetri ovunque, bottiglie di plastica abbandonate, sacchetti di rifiuti, escrementi di varia origine: la pulizia del luogo è stata grossolana, la neve (quella caduta dal cielo) ha coperto gran parte della superficie dell’ex area industriale. Vederla vuota fa certamente un effetto diverso rispetto ai giorni di “festa”: sembra una landa desolata appena colpita da un uragano. Non che prima fosse un luogo idilliaco, dato che per dieci anni è stata chiusa e abbandonata a sé stessa. La musica assordante ha riempito quei luoghi: alcuni cittadini dei comuni limitrofi affermano di aver sentito il ritmo ossessivo sparato dalle casse dei ravers fino a ieri pomeriggio, 3 gennaio, poco dopo le 16. Tenendo che i primi avvistamenti dei ragazzi piovuti da ogni parte d’Europa e d’Italia si sono registrati addirittura il 29 dicembre scorso (giovani sorpresi a dormire in strade secondarie all’interno degli abitacoli delle rispettive auto, incuranti del freddo e degli sguardi dei passanti), si riesce ad avere un quadro della situazione: i ravers sono stati lenti nell’avvicinarsi al luogo dove poi hanno festeggiato l’arrivo del 2008, silenziosi ed attenti a non farsi scoprire, hanno occupato con velocità fulminea e con la forza dei numeri l’area e adesso la stanno lasciando con tutta calma. Restano le polemiche, i diversi punti di vista e la ricerca di soluzioni per evitare altri eventi del genere nelle numerose aree dimesse del Varesotto. E resta da pulire e magari ripulire un’area da troppo tempo abbandonata, che per qualche giorno ha preso vita e che rischia di tornare nell’oblio.
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