“Il suono è la prima cosa che si crea per comunicare un’emozione o un pensiero”: in arrivo un corso a Materia con Flutur
Da novembre avrà inizio il corso dedicato all’armonia interiore. Intervista a Alessio Cazzaniga, in arte Flutur

Un viaggio alla scoperta del proprio io interiore attraverso la musica e il suono: è questo l’obiettivo del nuovo laboratorio di Alessio Cazzaniga, in arte Flutur, che prenderà il via il 24 novembre a Materia, la nuova sede di VareseNews.
Il corso, “Armonia interiore: un viaggio esperienziale con il Rav Vast”, offrirà ai partecipanti un’opportunità unica di fermarsi, ascoltarsi e ritrovare una propria pace.
Sarà previsto un momento di confronto per presentare il contenuto del laboratorio e conoscere più da vicino l’insegnante che è già stato partecipe di una delle serate musicali a Materia lo scorso 21 marzo.
Già disponibile sul portale di Varese Corsi, il corso sarà composto da cinque lezioni e si può trovare al seguente link.
Alessio racconta attraverso un’intervista quali saranno i temi trattati il giorno dell’open day e durante le cinque lezioni del corso.
Che cos’è per te l’armonia interiore?
«L’armonia interiore vuol dire essere in sintonia con la propria vera essenza, con tutte le parti di noi stessi autentiche e pure.Quello che voglio fare io e che dovremmo fare un po’ tutti per essere in pace con la propria persona è accettare chi siamo davvero e ciò che profondamente desideriamo, ed evitare di crearci del male e dei conflitti intorno e dentro di noi».
Che ruolo ha il suono in tutto questo processo?
«Per rispondere a questa domanda riprendo una frase di un maestro sufi che ha scritto un libro tanti altri anni fa, Il Misticismo del suono, che ho letto proprio in questi giorni. Nel Sufismo, ma anche in Oriente, si narra di come all’inizio del tutto ci sia una vibrazione: la prima cosa che si fa per comunicare è emettere un suono. Si pensi ad esempio al cuore che batte, ha un certo ritmo che se viene elevato tanto di frequenza inizia a diventare udibile.
Il suono è la prima cosa che si crea per comunicare un’emozione o un pensiero, come attraverso la voce e questo e l’amore per la musica creano un input che mi fa pensare essere la cosa più vicina alla verità, alla spina dorsale, alla parte ossea dell’energia emotiva».
Cosa si devono aspettare i partecipanti durante l’openday?
«La mattinata sarà strutturata in due momenti: uno più strumentale, in cui metterò a disposizione i Rav Vast per chi li vorrà suonare, dopodiché darò alcune dritte e spiegherò di cosa si parlerà nel corso, che avrà un’ incastonatura molto eterica.
Non mancherà anche un momento di dimostrazione di immersione sonora, che coinvolgerà i partecipanti a 360 gradi, cosa che si farà anche durante le lezioni.
Il suono è come un colore, non è qualcosa di fisso, un quadro ben definito. Lo strumento servirà per portare alla luce i nostri aspetti, come una sorta di introspezione».
Suonare per riscoprire se stessi… come può il suono dire chi siamo?
«Tutto parte dalle mani: destra e sinistra, destrorso e mancino, parte maschile e parte femminile, sistema simpatico e parasimpatico, un lato fa e l’altro frena. Con il Rav Vast non esista una parte che si usa e una no perché vanno usate entrambe.
Ed è proprio grazie a questo che si scopre di più sulla persona: se si fa più fatica ad utilizzare la parte sinistra si riflette come una difficoltà ad accettare il proprio lato femminile o una tendenza a essere molto introversi. Lo stesso vale per chi ha difficoltà con la parte destra, che può indicare una certa reticenza a imporre la propria volontà.
Il Rav Vast serve per equilibrare questi due aspetti, è un esercizio ambivalente, ma una volta che si prenderà consapevolezza, questo strumento diventerà una pratica, non una cura».
Hai qualche consiglio da poter dare ai futuri partecipanti?
«Il consiglio che mi sento di dare è che se si priva qualcosa quando si sente suonare un pandrum di non fermarsi, ma di scoprire il motivo perché potrebbe essere un richiamo interiore verso qualcosa che è ancora tutto da scoprire attraverso quello strumento».
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