Un flop il concorso per la scuola di formazione dei medici di base: solo 306 candidati ma i posti scoperti sono 390
Al concorso regionale erano iscritti in 600. Considerando i ritiri fisiologici si stima che i dottori in formazione saranno 250. Critico il consigliere del PDAstuti

Sono stati solo 306 i candidati che si sono presentati al concorso per accedere alla scuola di specialità di Regione Lombardia dedicata ai medici di medicina generale.
Gli iscritti erano oltre 600 , un numero che aveva fatto ben sperare per coprire i 390 posti disponibili nella nostra regione.
La situazione, quindi, è preoccupante dato che, generalmente, molte delle persone che hanno partecipato potrebbero non intraprendere realmente il percorso: le stime suggeriscono che alla fine saranno solo circa 250 i medici che intraprenderanno il corso, ben 140 in meno rispetto al fabbisogno regionale per i prossimi tre anni.
Anna Pozzi, segretaria della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) Milano, ha commentato con preoccupazione il dato del concorso: «La professione di medico di famiglia non risulta attrattiva per i giovani, soprattutto in Lombardia, dove il numero di camici bianchi è insufficiente. Nonostante la necessità urgente di medici, le difficoltà strutturali, burocratiche e organizzative continuano a spingere i professionisti verso altre specializzazioni o, peggio, verso altre regioni».
Il problema non si limita alla mancanza di attrattività del ruolo. Pozzi sottolinea anche la difficoltà economica per i medici di medicina generale, che sono lavoratori autonomi, e la carenza di un supporto minimo per la gestione di segretarie e infermieri. Gli accordi regionali, infatti, arrivano con ritardi che complicano ulteriormente l’attività quotidiana dei medici.
Sui numeri del concorso interviene anche il consigliere regionale lombardo e responsabile del forum regionale sanità del Partito Democratico Samuele Astuti: « L’emergenza sanitaria regionale è ormai evidente, e il concorso fallimentare è solo l’ultimo segnale di una crisi che va affrontata con urgenza. Il flop è l’ennesima conferma di una situazione che denunciamo da anni: la professione di medico di medicina generale continua a essere poco attrattiva. La Lombardia, che detiene il primato nazionale per deficit di queste figure fondamentali, rischia di trovarsi ancora più impreparata di fronte alle necessità di cura dei suoi cittadini».
La causa di questo fallimento, secondo Astuti, è il «rifiuto della giunta regionale di affrontare il problema con serietà e decisione. Abbiamo chiesto da tempo l’aumento del valore delle borse di studio e l’introduzione di misure per ridurre la burocrazia che grava sui medici. Purtroppo, non c’è stata nessuna risposta concreta». Per Astuti, la Lombardia non può più permettersi di ignorare la carenza di medici, e senza un investimento serio, il sistema sanitario territoriale rischia di diventare sempre più fragile ed inefficace.
«Il rischio di una grave carenza di medici di medicina generale in Lombardia è ora concreto e potenzialmente pericoloso per il sistema sanitario regionale. Mentre i candidati alle borse di studio diminuiscono, il fabbisogno di professionisti in grado di garantire la cura primaria della popolazione continua ad aumentare. La giunta regionale è chiamata a rispondere con soluzioni rapide ed efficaci, prima che la situazione peggiori ulteriormente».
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