Morto Tedeschi, fu presidente della Grande Ignis
Addio a uno dei dirigenti più vincenti della Pallacanestro Varese. Apprezzato imprenditore era il genero di Giovanni Borghi
Si è spento improvvisamente martedì mattina nella sua abitazione Adalberto Tedeschi, uno dei dirigenti sportivi più vincenti nella storia della pallacanestro varesina.
Tedeschi, nato a Milano nel ’37 e sposato con Midia Borghi, figlia del patron della Ignis Giovanni, entrò in società fin dal 1957 ricoprendo dapprima il ruolo di vicepresidente. Con il passare degli anni il suo peso crebbe decisamente, fino all’investitura alla carica presidenziale avvenuta il 3 gennaio del 1967. Dopo aver vissuto da vicino l’epoca dei primi successi, Tedeschi divenne quindi il numero uno del club che avrebbe dominato l’Europa dei canestri. Insieme ai più stretti collaboratori (tra cui c’erano Gualco e Cicoria) fu lui a costruire la squadra frizzante che nel 1968/69 lanciò Dino Meneghin e vinse lo scudetto con Nico Messina in panchina. L’anno seguente, con il "tigre" integrato nello staff dirigenziale, Tedeschi portò a Varese il tecnico slavo Aza Nikolic sotto la cui guida l’Ignis divenne la squadra più forte del mondo, esclusa l’Nba.
Negli stessi anni l’ingegnere venne anche nominato primo presidente della Legabasket di Serie A, che vide la luce nel 1970, un incarico mantenuto sino al ’72.
Conclusa l’avventura nel mondo dei canestri con il disimpegno della famiglia Borghi (anni dopo si separerà da Midia), Tedeschi si è dedicato ad un’apprezzata attività imprenditoriale. Schivo, capace di scegliere ottimi collaboratori, è stato anche presidente della Canottieri Gavirate che negli anni ’60 era un’emanazione proprio della Ignis. La sua azienda sponsorizzò negli anni ’90 la Pallacanestro Gavirate che militava in serie B femminile.
Tedeschi lascia due figli, Rossella e Fabio, che è stato sindaco di Comerio.
Ai familiari vanno le più sentite condoglianze da parte della redazione di VareseNews.
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