Soluzione ponte per i rifugiati: la baracca della neve
Una ventina dei richiedenti asilo sarà sistemata nello stabile all'interno dell'aeroporto. Gli altri sono stati mandati nei centri d'accoglienza
Una "soluzione ponte" per i richiedenti asilo accampati a Malpensa. Dopo un incontro svolto nel pomeriggio di ieri, 20 febbraio, tra il questore Giovanni Selmin e il dirigente della Polizia di Frontiera Aerea di Malpensa Enzo Ricciardi e Sea, è stato deciso di approntare una struttura all’esterno del Terminal 1, dotata di servizi igienici e camere per i richiedenti asilo che non possono ancora essere portati nei centri di accoglienza.
In attesa di essere sistemati nelle strutture territoriali idonee, al momento al limite della capienza, i rifugiati politici potranno così avere un posto dove stare, certamente più idoneo del Meeting Point all’interno del Terminal 1. La
struttura (foto) è nei pressi della palazzina sindacale, circondata da altri prefabbricati simili. Un tempo era usata per alloggiare gli operai che lavoravano alla costruzione dell’aeroporto, mentre negli ultimi tempi lo stabile è usato dagli spalaneve che d’inverno lavorano alla pulizia delle piste. Le camere sono capienti, con 7 letti a castello per 6 stanze. I bagni sono anch’essi puliti e dignitosi, con docce e servizi igienici all’altezza. I dipendenti della Sea incaricati di approntare le stanze hanno anche ricavato un locale dove i rifugiati potranno stare insieme, una sorta di salotto.
Molti dei richiedenti asilo che fino a stamattina sono rimas
ti “accampati” all’interno dell’area arrivi del Terminal 1 hanno trovato sistemazione nei centri d’accoglienza della Lombardia e della provincia di Varese: una decina sono andati a Milano, nelle strutture Caritas gestite da Don Colmegna, 7 nel centro di prima accoglienza di Marzio, dove si sono liberati alcuni posti, 3 tra appartamenti e alberghi varesini. Poco meno di una ventina andranno invece nello stabile all’interno del sedime aeroportuale di Malpensa: per loro sono pronti sacchi a pelo (comprati appositamente da Sea) e asciugamani, resi disponibili solo grazie all’intervento di don Ruggiero Camagni, il parroco di Case Nuove che fin dai primi giorni d’emergenza è corso in aiuto dei rifugiati.
Intanto, ancor prima che gli asilanti lasciassero le poltrone del Meeting Point, le imprese di pulizia dell’aeroporto (foto) si sono messe in moto per disinfettare e pulire l’area, per renderla presentabile e nuovamente a disposizione dei clienti dello scalo, dopo giorni di “occupazione” coatta da parte di ospiti inattesi.
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