Contro le discariche un nuovo ricorso al Tar
Avanzato dai cittadini che convivono con le montagne di rifiuti, sostiene che le autorizzazioni della provincia sono irregolari. Il Cipta convocato a Milano dalla commissione bicamerale
Contro i lotti delle discariche un nuovo ricorso dei cittadini al Tar, il tribunale amministrativo regionale. È firmata da sette persone che abitano vicino alle discariche di Gorla e di Mozzate e fra i firmatari c’è anche anche Carla Castellanza, portavoce del Cipta (comitato indipendente per la promozione e la tutela ambientale di Gorla Minore) che da anni si batte contro il continuo conferimento di rifiuti. Secondo i ricorrenti nelle autorizzazioni provinciali di Varese e Como, ci sarebbero delle irregolarità nelle procedure.
Il nuovo ricorso, che è stato depositato nei giorni scorsi agli organi competenti, si aggiunge ad una lunga lista di iniziative, proteste e esposti che i cittadini, costretti a convivere con le montagne di rifiuti fra le province di Como e Varese, hanno svolto negli anni. Questo stesso testo è stato già consegnato all’onorevole Paolo Russo, presidente della commissione bicamerale di inchiesta sul ciclo dei rifiuti che proprio ieri ha visitato la discarica. Lo stesso Cipta è stato convocato dalla commissione domani a Milano dove si terrà una conferenza stampa per illustrare i risultati e le conclusioni di una serie di visite condotte in Lombardia.
Certo la convocazione a Milano non dispiace ai comitati, ma i dubbi sull’efficace di visite come queste rimangono. «Finora non hanno avuto nessun effetto – commenta Carla Castellanza – in una delle ultime condotte da Mazzetti, erano stati assicurati alcuni provvedimenti come la piantumazione che avrebbe formato una sorta di barriera ecologica, ma ancora non abbiamo visto muoversi nulla». Ad andare avanti sono soltanto gli ampliamenti e i progetti negativi, come fa notare ancora la portavoce. «Speriamo che questa commissione attui davvero un cambiamento di indirizzo e che per lo meno sia in grado di mettere in moto una indagine conoscitiva».
Attesa da un anno la commissione bicamerale, è stata voluta dal parlamentare di An Marco Airaghi. Purtroppo si è svolta solo quando le autorizzazioni per i nuovi lotti erano arrivate. «Ora la prospettiva per noi è ancora quella di dieci anni di conferimento di rifiuti»
Per questo il C.i.p.t.a. ha deciso di tenere sempre alta la tensione e l’ultimo ricorso lo dimostra. «Ci sono delle irregolarità nelle procedure di autorizzazione provinciali». Carla Castellanza spiega infatti che il via libera di Varese e Como si limita al progetto e non al conferimento. «Così quando la discarica sarà pronta, nessuno dirà di no al conferimento – aggiunge Castellanza – inoltre l’ufficio di Via (valutazione impatto ambientale) aveva dato l’ok ma con molti paletti che ancora nono sono stati rispettati, insomma quello che cercano sono scorciatoie».
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