Lettera aperta di Antonello Corrado (PRC) sul “caso” Accam

Riceviamo e pubblichiamo

Cari amici,
Io e il collega Lofano, come amministratori pubblici e come cittadini, temiamo a questo punto il peggio. Forse le accuse di pesanti disservizi dei quali mesi fa ha parlato in commissione Ambiente l’ex presidente Tovaglieri non erano così infondate. Non che lui fosse esente da colpe, ma almeno ha parlato chiaro. Ora siamo di fronte ad un ennesimo, pesantissimo e pericolosissimo problema.

Ci chiediamo come viene fatta la manutenzione dell’impianto (e viene a galla anche quali e quanti siano i problemi, anche quello di rimanere in brache di tela quando ci si affida ad un inceneritore); e meno male che il teleriscaldamento, proposto da noi di Rifondazione e approvato dal Consiglio Comunale, non è ancora attivo, altrimenti qualcuno rimaneva pure al freddo!

Se quanto ha comunicato Accam è vero, ossia che si sono "bucate" due (non una, due!) caldaie il minimo da fare è cacciare gestori e manutentori dell’impianto (se non erro, la società Fisia). Se il tuo manutentore della caldaia di casa non si rende conto che c’è un rischio, quando tu resti al freddo per colpa di questa leggerezza il minimo è quello di cambiare manutentore, o no?
 
Insomma: al di la’ della convenzione che non viene ratificata, al di la’ delle accuse di Tovaglieri alle quali nessuno ha mai risposto, se non con generiche assicurazioni, cosa succede in ACCAM? Chi la controlla? E chi controlla le caldaie? Forse non basta che l’amministrazione comunale lasci come "tutor" il Comitato di Borsano… Con tutto il rispetto per Barbaglia e soci, coi quali noi abbiamo un ottimo e costruttivo rapporto, devo dire che occorre maggiore controllo e maggiore rigore. Qui si parla di un inceneritore che, come noi diciamo da sempre, può essere, e forse sta diventando, una bomba ecologica.