Medardo Rosso: una materia di luce e vita
Il Mart di Rovereto dedica una mostra, curata da Luciano Caramel, con catalogo Skira, e affianca all'esposizione opere di altrettanti maestri a lui contemporanei
Rare sono le antologiche allestite attorno alla scultura di Medardo Rosso, meno rare sono le testimonianze critiche e non solo sulla scultura italiana del novecento, lì, l’artista ha il giusto e ampio spazio che le sue forme hanno conquistato e contribuito a costruire attorno alla immagine della scultura contemporanea. Ora, a questo innovatore, a questo ricercatore di una scultura pensata come "anti-scultura", il Mart di Rovereto dedica una ben documentata mostra, curata da Luciano Caramel, con catalogo Skira, e affianca all’esposizione opere di altrettanti maestri a lui contemporanei; da G. Grandi a A. Rodin, da Brancusi a Boccioni, da Matisse a Picasso. L’esposizione, nella quale si possono vedere ben cinquanta lavori resterà aperta sino al 22 di agosto ed è documentata da scritti e significative foto che mettono a fuoco la grande importanza avuta da Rosso nel campo delle arti plastiche di fine novecento e per tutto il secolo seguente. Torinese di nascita, milanese di formazione, francese d’adozione, Medardo Rosso arriva una prima volta a Parigi nel 1884 con alle spalle una produzione caratterizzata soprattutto da tematiche legate al verismo sociale lomdardo e ai temi della quotidianità colti nella loro immediatezza, in assoluta originalità rispetto ai soggetti e alle forme accademiche del periodo. Con queste premesse la sua è una scultura che nasce già con aspetti antimonumentali, che si oppone a quella idea di forma chiusa in se stessa o peggio tutta descrittiva e sentimentale, tipica del clima culturale di fine ottocento permeata da un certo naturalismo francese a dagli aspetti tardo romantici della scapigliatura lombarda. "Lo Scaccino", "Amore Materno", o "la Portinaia" appartengono a tale clima. Già in queste opere sono presenti quei caratteri innovativi, dovuti ad una modellazione della forma che assorbe la luce e che, grazie al successivo confronto con le esperienze francesi, Rodin in particolare e tutto il filone Impressionista, lo aiuterà a sviluppare, una sua personalissima ricerca, in modo più compiuto e significativo. La sua scultura è una scultura di limitate dimensioni che si presenta, spesso, come colta da un preciso punto di vista, senza contorni definiti così da perdersi e fondersi con lo spazio circostante, sfruttando l’azione che le continue vibrazioni della luce atmosferica producono lungo la superficie della materia. Una materia che aiuta molto a raggiungere aspetti luministici perché modellata con la cera, la trasparenza della cera.
I temi privilegiati poi sono da un lato quelli più intimistici, come i bimbi, le madri o quelle figure legate al vivere moderno come i Bookmaker o l’uomo che legge o Impression de Boulevard, elementi mutuati anche dalle raffigurazione degli Impressionisti. L’apporto più importante però, dato dalla ricerca plastica di Medardo Rosso sta nella nuova visione che lo stesso ha della scultura. Una forma non più pensata come elemento autosufficiente o autorefernziato ma come una forma che nel destrutturarsi come corpo plastico si relaziona allo spazio ambientale in cui è contenuta. Una forma plastica, per dirla con Boccioni capace di "aprire alla scultura un campo più vasto, di rendere con la plastica le influenze di un ambiente e i legami atmosferici che lo avvincono al soggetto…" Così, in modo apparentemente semplice, l’uomo che ha realizzato sculture senza fare statue, che ha costruito forme materiche dimenticandosi della materia, è diventato l’anticipatore di quella concezione antimonumentale e antiscultorea che ha cambiato e condizionato la plastica moderna trasferendo la forma scultura dal piedestallo ad una forma aperta e dinamica correlata senza soluzioni di continuità allo spazio reale esterno.
Dal 28 maggio al 22 agosto 2004
MART di Rovereto "Medardo Rosso
le origini della scultura moderna"
tutti i giorni dalle 10 alle 18
venerdì dalle 10 alle 21 per informazioni 800-397760
dal 9 Settembre al 29 novembre 2004 sarà alla GAM di Torino
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
GrandeFratello su Massimo Da Rin a 360 gradi: "Serve più cinismo sotto porta e con l'uomo in più. Lavoriamo su tanti aspetti per migliorare"
principe.rosso su L’estrema destra in piazza a Gallarate contro l’immigrazione: “Gallarate è nostra e ci appartiene”
Felice su Urbanistica e PGT, nuovo scontro tra Police e la Maggioranza sul nuovo supermercato a Cassano Magnago
Emilio Corrao su Balli e abbracci: il flash mob di Cocquio Trevisago per dire “no“ alla violenza di genere
principe.rosso su Gallarate "capitale" della remigrazione: il comitato di estrema destra annuncia un presidio in città
Felice su Vandalizzate le lucine di Natale al Sacro Monte di Varese






Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.