Donare gli organi, in Comune si può rilasciare la dichiarazione
Anche la cittadina ha aderito al progetto nazionale per far crescere il numero di potenziali donatori. Il sindaco dà il buon esempio

Anche a Samarate, da mercoledì 27 luglio, si può depositare – attraverso il Comune – la propria dichiarazione di volontà per la donazione degli organi in caso di morte. Frutto del percorso avviato con l’adesione al progetto Una Scelta in Comune, che punta ad estendere la rete di possibili donatori.
(nella foto: il sindaco Leonardo Tarantino completa la dichiarazione)
«Dopo aver fatto tutti passi che servono per dare questo servizio e poter trasmettere le dichiarazioni, ci siamo: è il punto di partenza per fornire un servizio importantissimo» dice Laura Moi, assessore ai servizi al cittadino. «Da oggi è operativa per il Comune la possibilità di ricevere assenso. Alla prima settimana di ottobre, poi, organizzeremo una serata con Asl e Aido per far conoscere alla cittadinanza cosa comporta essere donatore».
«Una Scelta in Comune è un grandissimo progetto che nei prossimi mesi procederà ancora di più» dice Antonio Scalise, presidente provinciale dell’Aido. «Oggi in Italia abbiamo qualcosa come 9000 persone in lista d’attesa per trapianti: se non si dona, le perderemo. Per questo è importante che tutti diano la loro disponibilità a questo atto».

Fino ad oggi non sono molti i Comuni ad aver aderito, pochissimi (ad esempio Cassano Magnago) quelli che hanno completato l’iter, che è piuttosto complesso, perché prevede di trattare dati personali molto sensibili e prevede anche l’interazione con le Asl e con la banca dati dei donatori.
Come funziona la possibilità di segnalare la donazione degli organi? Per ora a Samarate è possibile rilasciare la dichiarazione solo in occasione di rinnovo o rilascio della carta di identità: ci si collega alla banca dati, si rilascia la dichiarazione e il nome rimane registrato. Non è invece possibile rilasciare spontaneamente la dichiarazione in Comune, al di fuori appunto del momento della carta d’identità (ma si può rilasciare la dichiarazione presso l’Asl di competenza). «Speriamo in futuro di poter estendere la possibilità anche in occasione di altre certificazioni».
L’obbiettivo è comunque ambizioso: «da qui a fine mandato è ragionevole pensare – anche sulla base delle statistiche di adesione – di poter avere 5000 nuovi donatori» conclude Tarantino.
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