Auto, pesticidi, scarichi: cosa inquina la Lombardia?
Arpa ha rielaborato l'Annuario dei dati ambientali identificando i fattori di rischio principali per la Lombardia, dai più noti a quelli meno conosciuti

Alcuni dati migliorano, altri peggiorano. L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) con il suo Report Ambiente ha scattato -come ogni anno- una fotografia del nostro Paese. Indicatori che Arpa ha ritagliato sui confini della Lombardia e del bacino padano.
Migliora la qualità dell’aria
Prima di tutto una buona notizia: l’aria che respiriamo migliora in maniera significativa. “Le emissioni dei principali inquinanti continuano infatti a diminuire, così come i livelli atmosferici di alcuni inquinanti mostrano trend generalmente decrescenti” spiega l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale che però puntualizza come ci sia un’unica eccezione: l’Ozono, sempre in crescita. “La situazione della qualità dell’aria rimane però critica, in particolare per il particolato atmosferico e il biossido di azoto” e in questo “il bacino padano rappresenta una delle aree di maggior criticità“.
Nello specifico per il PM 10 in Italia 40% delle stazioni non rispetta il valore limite giornaliero, percentuale che la Lombardia quasi doppia (75%), mentre il 13% delle stazioni nazionali supera i valori del biossido di azoto. Picchi momentanei dal momento che “in Lombardia va sottolineato il rispetto del limite annuale di PM10in tutte le stazioni e nel 75% delle stazioni per l’azoto”.

In continua diminuzione anche le emissioni delle autovetture grazie al rinnovo del parco macchine. In particolare nel 2015 le emissioni di CO2 sono scese notevolmente raggiungendo i 115,1 grammi di CO2 per km, quando 10 anni prima lo stesso valore era 149,5. “Riguardo alle emissioni di composti nocivi -spiega Arpa- i dati relativi a veicoli euro 6 immatricolati nel 2014 mostrano che, per quanto riguarda gli ossidi di azoto, il confronto tra i fattori di emissione vede il diesel caratterizzato da valori sensibilmente maggiori rispetto agli altri carburanti” mentre invece i Composti Organici Volatili Non Metanici mostrano “valori molto alti per i veicoli a benzina, seguiti da GPL e Gas Naturale Compresso”. La situazione è diversa per quanto riguarda il particolato allo scarico: “il diesel presenta i valori più elevati -analizza Arpa- seguito a breve distanza dalla benzina. Le due alimentazioni a gas risultano praticamente coincidenti, con un fattore di emissione di circa 1/3 inferiore rispetto al diesel”.
Qualità delle acque
Per quanto riguarda le acque nel rapporto si spiega che l’obiettivo di qualità per stato ecologico a livello nazionale è ancora molto lontano dall’essere raggiunto dal momento che solo il 43% dei fiumi e il 20% dei laghi soddisfano questo indicatore. In Lombardia la situazione è leggermente differente con fiumi più inquinati (il 36% raggiunge l’obiettivo) ma con laghi più sani (64%). Situazione nettamente migliore a livello chimico con il 75% dei fiumi e il 48% dei laghi che raggiungono i livelli accettabili. In Lombardia dati ancora migliori con l’83% dei fiumi e il 68% dei laghi.

Non si arresta però il livello di contaminazione da pesticidi. “Risultano inquinati 370 punti di monitoraggio (23,8% del totale) di acque superficiali -spiega Arpa- con concentrazioni superiori ai limiti di qualità ambientali; nelle acque sotterranee, 276 punti (8,6% del totale) registrano tale superamento” anche se “permangono sensibili differenze tra le regioni, dovute a un monitoraggio degli inquinanti ancora disomogeneo sul territorio nazionale”.
Inquinamento acustico
Negli agglomerati urbani una delle criticità principali è l’inquinamento acustico. Un problema così rilevante al punto che nel 2016 circa 93 controlli su 100 delle agenzie “sono stati svolti a seguito di esposti della cittadinanza e nel 40,6% dei casi sono stati riscontrati superamenti dei limiti normativi”. A luglio 2017 i casi di superamento dei limiti di legge relativi agli impianti radiotelevisivi (RTV) sono pari a 595, mentre quelli relativi alle stazioni radiomobili (SRB) sono complessivamente 109. I superamenti dei limiti di legge sono in diminuzione ma solo il 59% dei Comuni ha approvato un piano di classificazione acustica, principale strumento di pianificazione e gestione sul territorio dell’inquinamento acustico.
Produzione rifiuti e discariche
+2% segna invece la produzione dei rifiuti urbani. La produzione pro capite nazionale passa da 487 kg/abitante nel 2015 a 497 nel 2016 ma la Lombardia è un esempio virtuoso con un aumento con un aumento di solo l’1% e con una produzione procapite che rimane comunque di 35 chili più bassa alla media (462 kg/abitante). Dati positivi in Lombardia anche per la raccolta differenziata: a livello nazionale è al 52,5% mentre in Lombardia tale valore corrisponde al 59.3%.
“L’analisi dei dati sulla gestione evidenzia che nel 2016 lo smaltimento in discarica interessa il 25% dei rifiuti urbani prodotti (circa il 15% in Lombardia) -dice Arpa- La discarica non è, dunque, la forma di gestione più diffusa. Il riciclaggio delle diverse frazioni provenienti dalla raccolta differenziata o dagli impianti di trattamento meccanico biologico dei rifiuti urbani raggiunge, infatti, nel suo insieme il 45% della produzione. Nel 2016 la percentuale di preparazione per il riutilizzo e riciclaggio, calcolata per l’insieme delle frazioni carta e cartone, organico, vetro, plastica, metalli e legno, è pari al 47,7% della produzione dei rifiuti urbani”.
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