Libia, gli Usa inviano navi da guerra
Le indagini sull'assalto al consolato Usa delineano sempre di più quello che sembrerebbe essere un attacco pianificato in anticipo da Al Qaeda
Le indagini sull’assalto al consolato Usa in Libia, nel corso del quale è stato ucciso l’ambasciatore degli Stati Uniti in Libia Chris Stevens, delineano sempre di più quello che sembrerebbe essere un attacco pianificato in anticipo da Al Qaeda. E la risposta statunitense non si è fatta attendere: il Pentagono sta muovendo due navi da guerra verso le coste libiche. Navi che non avrebbero una missione specifica, afferma la stampa americana, ma che devono essere pronte a qualsiasi missione ordinata dal presidente. Le unità, armate con missili Tomahawk, sono la USS Laboon e la USS McFaul.
Il presidente Barack Obama ha telefonato ai leader di Libia e Egitto per discutere con loro di cooperazione nel campo della sicurezza dopo il sanguinoso attacco. Obama ha chiesto alla Libia di collaborare con Washington perché vengano arrestati e assicurati alla giustizia gli assassini dell’ambasciatore americano e degli altri tre cittadini americani uccis ed ha insistito perché l’Egitto rispetti i suoi impegni in materia di protezione delle rappresentanze americani e dei loro dipendenti.
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