Grande festa per via Gaggio: mille turisti in brughiera

La giornata organizzata da Fai e Wwf porta centinaia di visitatori da fuori provincia. Giulia Maria Crespi: "Mantenere vivo il Parco del Ticino"

Da una parte del microfono l’ex proprietaria del Corriere della Sera, Giulia Maria Mozzoni Crespi, dall’altra l’ex operaio metalmeccanico Ambrogio Milani, il "custode" di Via Gaggio. È forse l’immagine simbolo della grande giornata della brughiera vissuta in Via Gaggio, a Lonate Pozzolo: una grande festa che ha saputo unire centinaia di persone comuni e il gotha dell’ambientalismo italiano (oltre alla Crespi anche Fulco Pratesi), alla scoperta di un pezzo di Lombardia che si sta guadagnando un nuovo ruolo turistico. Oltre milleduecento le persone presenti che hanno partecipato alla visita guidata in brughiera, al pranzo alla dogana, alle passeggiate nel pomeriggio: «Tanti gruppi e tante persone che hanno scoperto Via Gaggio, che non c’erano mai venuti» spiega Walter Girardi del comitato Viva Via Gaggio. «Pensiamo che l’80% dei presenti abbia scoperto per la prima volta la brughiera».

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Milano scopre la brughiera del Gaggio 4 di 10

Fondamentale, per questa grande domenica, è stato l’impegno diretto delle associazioni nazionali, Fai e Wwf, che si sono accostate alla "battaglia" di civiltà lanciata da Viva Via Gaggio e hanno organizzato la giornata: da qui è nato un nuovo progetto di turismo sostenibile. Chi l’avrebbe mai detto vent’anni fa, quando qui era tutto abbandonato, inaccessibile, in parte massacrato dai cingoli dei carri armati? In realtà, chi l’avrebbe mai detto anche solo due anni fa: nell’arco di due anni la mobilitazione contro la terza pista e l’ampliamento di Malpensa si è trasformata da protesta (ma non è mai stato solo questo) in un motore di sviluppo, in una diversa idea del territorio. Giulia Maria Mozzoni Crespi ha parlato insieme a Fulco Pratesi in difesa dell’ambiente della valle del Ticino, con riferimento specifico all’ipotesi di espansione di Malpensa: «Quella di oggi è la dimostrazione della gente che vuole mantenere il Parco del Ticino, senza la terza pista: perché sotto sotto, anche se hanno detto che non la fanno, vanno avanti a chiedere le autorizzazioni». Per Philippe Daverio – il critico d’arte originario di Cazzago Brabbia, giramondo, già assessore alla cultura di Milano – l’idea di «ridisegnare il Paese» è una «grande battaglia di civiltà, di gusto e d’intelligenza».

L’intervento di personalità importanti del mondo culturale milanese (a destra: Philippe Daverio… in carrozza) è considerata un momento molto importante dal comitato Viva Via Gaggio: da qui per molti passa la strada per far sì che il tema della difesa della brughiera diventi centrale anche per i cittadini di Milano. Perché solo così si ha possibilità di creare un dibattito più ampio e influire davvero sulle decisioni del Comune di Milano, che è ancora azionista di maggioranza di Sea. Ma accanto a questa, di battaglia, resta anche quella per dimostrare che un modello di sviluppo sostenibile, che passi per il turismo di prossimità, funziona: la grande partecipazione di questa domenica, il negozio del Consorzio Produttori del Parco "saccheggiato" dai visitatori alla ricerca di prodotti tipici sono fatti concreti. Così come l’investimento – piccolo, è ovvio – fatto dal Fai in una zona che nessuno privato, pochi anni fa, avrebbe considerato turistica: il Fondo Ambiente ha regalato 10 biciclette a Viva Via Gaggio, che le utilizzerà per organizzare un sistema di noleggio turistico in brughiera.

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Pubblicato il 27 Maggio 2012
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