Gallarate aderisce a #salvaciclisti
La città sostiene la campagna nazionale per la sicurezza dei ciclisti: la richiesta a livello locale è partita da un gruppo di ragazzi ed è stata rilanciata dal Comune
Anche Gallarate aderisce alla campagna nazionale #salvaciclisti, che chiede investimenti e misure concrete per aumentare la sicurezza di chi pedala nelle città. L’adesione del Comune è partita, come si dice, "dal basso": una mail inviata da una ragazza al sindaco Edoardo Guenzani, la mobilitazione del Comitato Aria Pulita (formato soprattutto da ragazzi intorno ai vent’anni) e alla fine l’adesione formale votata dalla giunta nella seduta di lunedì. «È un’adesione che si inserisce nel percorso che stiamo facendo per la promozione della mobilità ciclistica, per la tutela ambientale, per la qualità della vita nel senso di liberare spazi urbani e la vivibilità» spiega l’assessore all’ecologia e partecipazione democratica Cinzia Colombo, che sta seguendo anche il progetto per la ciclabilità a Gallarate.
La campagna #salvaciclisti è nata su twitter (il # è la modalità di ricerca delle parole su twitter, con i cosiddetti hashtag) ed è stata sostenuta dai blogger per portare l’Italia ad aderire al manifesto per la sicurezza dei ciclisti urbani promosso dal Times di Londra, la città che – in vista delle Olimpiadi 2012 – sta facendo un grande sforzo per rivoluzionare la mobilità in senso più moderno e sostenibile. Hanno aderito già le principali città italiane, tra cui ad esempio Roma, Milano e Torino.
Gli 8 punti del manifesto del Times sono molto precisi e chiedono interventi a livello nazionale e locale: 1. Gli autoarticolati che entrano in un centro urbano devono, per legge, essere dotati di sensori, allarmi sonori che segnalino la svolta, specchi supplementari e barre di sicurezza che evitino ai ciclisti di finire sotto le ruote. 2. I 500 incroci più pericolosi del paese devono essere individuati , ripensati e dotati di semafori preferenziali per i ciclisti e di specchi che permettano ai camionisti di vedere eventuali ciclisti presenti sul lato. 3. Dovrà essere condotta un’indagine nazionale per determinare quante persone vanno in bicicletta in Italia e quanti ciclisti vengono uccisi o feriti. 4. Il 2% del budget dell’ANAS dovrà essere destinato alla creazione di piste ciclabili di nuova generazione. 5. La formazione di ciclisti e autisti deve essere migliorata e la sicurezza dei ciclisti deve diventare una parte fondamentale dei test di guida. 6. 30 km/h deve essere il limite di velocità massima nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili. 7. I privati devono essere invitati a sponsorizzare la creazione di piste ciclabili e superstrade ciclabili prendendo ad esempio lo schema di noleggio bici londinese sponsorizzato dalla Barclays 8. Ogni città deve nominare un commissario alla ciclabilità per promuovere le riforme.
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