Al Giuditta Pasta omaggio al giorno della memoria
Mercoledì sera in programma lo spettacolo Alma Rosè, violinista ebrea, nipote di Gustav Mahler che entrò a far parte dell’orchestra dei campi di concentramento
Giornata della Memoria al teatro Giuditta Pasta. Anche quest’anno il consiglio di amministrazione ha deciso di inserire un appuntamento legato alla Giornata della Memoria. Non il solito spettacolo che riepiloga il numero dei morti e descrive gli orrori di quel periodo, ma una storia vera, commovente.
L’appuntamento è per Mercoledì 25 gennaio alle 21 con lo spettacolo Alma Rosé di di Claudio Tomati, con Annabella Di Costanzo e Elena Lolli, coordinamento registico di Mauro Maggioni
Alma Rosé è uno spettacolo ispirato al libro di Fania Fenelon Ad Auschwitz c’era un’orchestra, testimonianza della sua detenzione nel campo di sterminio di Auschwitz – Birkenau dal gennaio del 1944 alla fine della guerra.
Qui Fania entrò a far parte dell’unica orchestra femminile di tutti i campi di concentramento della Germania e dei territori occupati, diretta da Alma Rosé, eccezionale violinista ebrea, nipote di Gustav Mahler. La messa in scena è incentrata sul rapporto tra le due musiciste, il loro diverso modo di vivere il lager e la necessità di fare musica.
Per Fania suonare è un mezzo per sopravvivere e sopravvivere è ricordare per “fare sapere al mondo”. Anche in una condizione estrema Fania riesce a mantenere intatta la propria umanità: sa di suonare e cantare una musica “che è la cosa migliore a Birkenau in quanto procura oblio e divora il tempo, ma è anche la peggiore perché ha un pubblico d’assassini”.
Per Alma la musica è un fine, il fine su cui ha costruito la propria identità di tutta una vita, e quando, deportata ad Auschwitz, le viene affidata la direzione dell’orchestra femminile del campo, cercherà in tutti i modi di realizzare musiche sublimi, disinteressandosi delle conseguenze delle proprie azioni.
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