Piani di accumulo: perchè sono un investimento nei tempi incerti e come comportarsi

I “Piani di investimento programmato” o “Piani di accumulo (PAC)” di Arca Fondi hanno consentito già a molti risparmiatori italiani di effettuare investimenti anche azionari con versamenti periodici

Simone Bini Smaghi

L’ultimo anno ha cambiato la vita e ridisegnato il futuro di tutti noi. È cambiato il modo di lavorare, di vivere, di muoversi: siamo diventati più prudenti in tutti i campi. Una sensazione che coinvolge anche gli investimenti, o meglio i risparmi, divenuti sempre più importanti per garantirsi il futuro anche in caso di imprevisti. Per questo c’è maggiore sensibilità sul tema della protezione dei nostri investimenti, e aumentano i dubbi su cosa fare ora per mettere al sicuro, in vista del futuro, i risparmi che riusciamo ad accumulare.

In casi come questi, la prima fondamentale azione è ragionare con calma ed è fortemente consigliato farlo con un professionista della consulenza, perché le nostre valutazioni personali sono molto spesso fallaci ed è meglio affidarsi ad un esperto. «Anche perchè, in ogni caso, non esiste una sola ricetta valida per tutti – spiega Simone Bini Smaghi, Vicedirettore Generale di Arca Fondi SGR – Anzi: le valutazioni possono essere anche molto differenti. Esiste però una regola che può essere presa in considerazione da tutti, e cioè che è importante pianificare correttamente gli investimenti».

Come si può fare? «Innanzitutto pianificare significa formulare i propri obiettivi in base alla propria propensione al rischio, valutare gli orizzonti temporali degli investimenti, implementare la strategia di investimento. Ora, data la situazione attuale, è molto utile parlare del terzo punto, che riguarda la strategia di investimento, e prendere in considerazione i piani di accumulo»

Un piano di accumulo prevede l’investimento, ad intervalli temporali regolari, di una quantità fissa di denaro in strumenti finanziari, tipicamente azionari. I “Piani di investimento programmato” o “Piani di accumulo (PAC)”, hanno consentito già a molti risparmiatori italiani di effettuare investimenti anche azionari con versamenti periodici di capitale che possono essere
di piccola entità, nell’ordine delle centinaia di euro. Alcuni dei maggiori pregi di questi piani sono la gradualità dell’investimento nel tempo, che li rende alla portata di tutti, la flessibilità in termini di durata del piano, l’importo del versamento, che può essere collegato alle disponibilità dell’investitore, la possibilità di diversificare fortemente l’investimento e infine l’acquisto in diversi momenti di mercato, minimizzando la volatilità.

«Una caratteristica preziosa dei piani di accumulo è che essi consentono di non rimanere vittime dell’emotività, che in questi casi funziona come una trappola – spiega Bini Smaghi – Spesso l’investitore è portato ad investire quando è euforico e i prezzi degli strumenti finanziari sono vicini ai massimi; viceversa, quando le emozioni si trasformano in paura e poi in panico, l’investitore tende a disinvestire proprio quando i prezzi si avvicinano ai minimi, contrariamente a quanto sarebbe più opportuno fare. I piani invece, con il loro meccanismo di investimento automatico a scadenze predeterminate, riescono ad evitare che gli investitori restino vittima delle loro emozioni».

Far da sè, infatti, potrebbe essere difficile, anche solo dal punto di vista psicologico: «In tempi in cui il mercato scende in modo pronunciato e in tempi rapidi, molti investitori non hanno la “forza morale” per aumentare gli acquisti, come invece farebbero volentieri quando il mercato sale. In tal modo, però, essi si precludono l’opportunità di acquistare a condizioni appetibili. I piani di accumulo automatici, viceversa, “superano” le emozioni e procedono ogni mese a sottoscrivere lo strumento alla base del piano, in qualunque condizione di mercato, permettendo così, per esempio, di cogliere i rimbalzi che seguono i periodi di crisi e che svolgono un effetto fondamentale per la performance di un portafoglio. In particolari situazioni di mercato, il rendimento del piano di accumulo è nettamente superiore a quello dell’investimento in un’unica soluzione, proprio perché il piano automaticamente ha proceduto ad acquistare anche nei momenti di crisi in cui i prezzi erano più bassi, cosa che il cliente probabilmente non avrebbe avuto il “coraggio” di fare».

Il PAC può quindi offrire agli investitori notevoli soddisfazioni: affinché ciò avvenga è però necessario che il cliente, innanzitutto, si faccia supportare e si confronti con un valido consulente circa la durata, la periodicità e lo strumento sul quale realizzare il piano; poi che abbia un orizzonte di investimento di medio-lungo periodo e che lo persegua con pazienza e disciplina.

«Perché è fondamentale che l’investitore lasci “lavorare” il piano e non lo interrompa nelle fasi negative dei mercati? – conclude Bini Smaghi – Perché questi sono i momenti in cui esso può produrre frutti più abbondanti, e rendere un vero investimento sul futuro quello che è iniziato con una forma accessibile di risparmio».

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Pubblicato il 18 Giugno 2021

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