Come cambierà il Circolo, alle spalle del monoblocco

Presentato il progetto che rivede gli spazi interni al perimetro e riordina servizi e prestazioni rimasti fuori dal nuovo ospedale

Ad un anno e mezzo di distanza dall’inaugurazione del nuovo monoblocco, si comincia a studiare concretamente il destino di ciò che rimane all’interno del perimetro del Circolo. Al centro della discussione c’è, innanzitutto, il padiglione centrale, struttura per la quale sono già stati destinati 34 milioni di euro a cui se ne aggiungono altri 8 per una razionalizzazione efficace dell’intero patrimonio edilizio di viale Borri.

Il progetto di rivisitazione di spazi e servizi oggi sparsi in modo disordinato e poco funzionale, è stato presentato nel corso degli Stati generali della sanità.

Antonio Rognoni, direttore di Infrastrutture lombarde e i suoi ingegneri, hanno illustrato il piano che intende accorpare le varie unità rimaste escluse dal monoblocco, per una rivisitazione ordinata e funzionale con il cuore delle attività mediche e sanitarie. L’idea è quella del "Day center", un luogo totalmente nuovo con tre edifici a basso impatto ambientale, con tre piani fuori terra, collegati fra di loro, dove accorpare tutte le attività.
I fabbricati sorgeranno al posto delle vecchie palazzine della cucina,
 del PS e del padiglione Centrale. Un luogo di cura destinato agli utenti esterni che, così, hanno percorsi differenti da quelli ricoverati.

I lavori saranno divisi in tre lotti. Nella prima fase si abbatterà l’ex cucina generale e si costruirà una palazzina dove troveranno sede il reparto di nefrologia con la dialisi, il Cup e, in una seconda fase, il day hospital. Il nuovo corpo sarà collegato da una passerella al monoblocco, utilizzabile sia dai medici sia da pazienti e visitatori.

Nel secondo lotto di lavori, si demolirà l’ex pronto soccorso e si costruirà un secondo edificio dove troveranno spazio il centro trasfusionali, il punto prelievi e alcuni ambulatori. Al primo piano verranno collocati laboratori  e ambulatori strumentali, lasciando ulteriore spazio alla degenza di day surgery. La palazzina, che sarà realizzata dopo aver spostato i servizi di radiologia ancora presenti all’ex PS alla Santa Maria, avrà uno spazio di 6200 mq.

Per il terzo lotto si prevede l’abbattimento dell’ala nord del padiglione Centrale e la realizzazione del terzo edificio di due piani dove saranno collocati al piano -1 la radiologia e gli spogliatoi, al primo gli ambulatori e al secondo il blocco operatorio della day surgery e dell’oculistica.
Il secondo e il terzo edificio saranno collegati nei piani primo e secondo e all’interrato.
Sono previsti inoltre, l’abbattimento del corpo centrale e dell’ala sud del padiglione centrale, dell’ex scuola infermieri e della geriatria dove troverà spazio una piazza a verde.

I lavori di demolizione e costruzione si svolgeranno nell’arco di 5 anni che cominceranno a decorrere con la progettazione preliminare che dovrà avvenire entro fine anno. 
Successivamente, le tappe saranno terzo trimestre 2009 conclusione fase amministrativa, fine 2009 abbattimento dell’ex cucina e avvio lavori del primo lotto,
Prima metà del 2010 demolizione ex pronto soccorso e edificazione secondo lotto
. Alla fine del 2010 spostamento nefrologia e dialisi mentre nel 2011 troveranno posto gli ambulatori. Dalla fine della fase amministrativa entro fine 2010 si avvierà il terzo lotto che sarà completato per l’inizio del 2013

Una bella notizia riguarda, infine,  la medicina nucleare che, dopo varie traversie, riesce a guadagnarsi il suo posto nel monoblocco al piano meno uno, in un’area di 1.800 metri quadrati attualmente al rustico. Dopo battaglie strenue, il primario, dottoressa Garancini, vedrà finalmente esaudita la sua richiesta di un miglior collocamento, e, soprattutto, dell’arrivo di una Pet Tac stabile che sostituirà quella mobile.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Novembre 2008
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