Abruzzo e la sua proposta: «Serve serenità sociale e politica»
L'assessore ai servizi sociali uscente si candida a sindaco con la lista civica "Per Abruzzo sindaco" e punta sullo slogan "L'individuo al centro" . Se vincerà proporrà un patto di governo con il secondo più votato
Emanuele Abruzzo ha 36 anni ed è stato, in questa amministrazione, l’assessore ai servizi sociali con la giunta Farisoglio sostenuta da Pdl e Lega Nord. Anche lui, come lo stesso Farisoglio, ha lasciato il Pdl ma per aderire a Futuro e Libertà di Fini. A queste elezioni si candida come sindaco con la lista "Per Abruzzo sindaco", formata da due liste "Libertà per Castellanza" e "Centrodestra per Castellanza". E’ sposato e si è trasferito da Gallarate a Castellanza alcuni anni fa proprio per il legame sentimentale con l’attuale moglie, castellanzaese. Ha 2 figli dei quali uno ha solo 1 mese ed è residente in città dal 2004, lavora come commerciale di un’azienda che lavora nel campo sanitario. Un brutto incidente lo ha costretto su di una sedia a rotelle.
Abruzzo, la sua è una carriera politica che comincia a Gallarate e prosegue a Castellanza. Ci spiega come si è trovato ad essere assessore ai servizi sociali?
Vengo da Alleanza Nazionale e a Gallarate avevo fatto già un’esperienza come consigliere di circoscrizione, in seguito sono stato anche vice presidente del circolo culturale di Alleanza Nazionale e poi responsabile giovani, sempre a Gallarate. Dopo l’incidente mi sono trasferito a casa della mia fidanzata, poi diventata mia moglie, a Castellanza e ho rifondato il circolo di Alleanza Nazionale nella mia nuova città. Sono entrato in giunta come componente di AN con il sindaco Farisoglio.
Come sono stati questi 5 anni di esperienza?
Come assessore sono stati anni importanti perchè ho potuto toccare con mano tante realtà cittadine dalla Liuc alle case popolari e le associazioni. Sono orgoglioso degli attestati di stima della gente che è rimasta soddisfatta per come ho lavorato. La chiusura dell’esperienza amministrativa non è stata affatto positiva e si è scaduti negli attacchi personali nei confronti della mia persona, arrivati da una persona piccola piccola.
Qual’è il principale problema che Castellanza deve risolvere? E qual’è la soluzione che lei propone?
Il nodo da risolvere a Castellanza è quello sociale. Servono serenità sociale e politica. Si percepisce questo continuo clima di litigio negli schieramenti politici . In questo clima è difficile governare ed è ancora più complesso mettere l’individuo al centro. Di conseguenza anche nei palazzoni di San Giulio si stimola una guerra tra nuovi poveri e immigrati. Servono strumenti che tutelino queste fasce: ad esempio per quanto riguarda gli extracomunitari vorrei istituire una commissione consiliare con mediatori culturali per entrare in contatto con queste comunità e cercare di farli avvicinare alla cultura italiana. Ai castellanzesi, invece, bisogna far capire quanti e quali sono gli strumenti che il comune mette a loro disposizione: 18 mesi fa, infatti, ho mandato a casa dei cittadini la carta dei servizi del Comune. A chi mi accusa di aver gonfiato la spesa corrente del bilancio con il mio assessorato rispondo che in questo momento è meglio un marciapiede in meno e una famiglia al sicuro in più. A volte le scelte impopolari sono necessarie. Questa è la destra che riconosco: quella che ha uno spiccato e immenso lato sociale.
Lei ha lanciato la proposta di allearsi con il secondo in caso di vittoria. Perchè?
Sempre per quel discorso di serenità politica che manca a Castellanza. Chi vincerà non potrà dire di rappresentare tutti i castellanzesi perchè si vince col 25% dei voti, visto l’alto numero di candidati. Se dovessi vincere io lo ribadisco e dico anche che sarei disposto a fare entrare in giunta persone di un’altra lista.
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