Guerra nella Lega per il “cerchiomagista” Canton
Da via Bellerio è arrivata l'indicazione di ritirare gli altri candidati ma i maroniani vogliono un ordine scritto e qualcuno sta pensando di votare un terzo nome per contrapporsi a Reguzzoni
Succede un po’ di tutto nel travagliato sottobosco padano. Oggi si tengono riunioni a diversi livelli per sciogliere il nodo politico che ruota intorno alla linea imposta da Bossi nel partito a Varese. Per il leader bisogna votare tutti il candidato del “cerchio magico” ovvero Maurilio Canton, sindaco di Cadrezzate vicino a Marco Reguzzoni. Si tratta di una scelta contrastata e il perché è presto detto: i maroniani sostengono che il 50% dei delegati voterebbe per loro, mentre solo il 30% per Canton, insomma si sentono in qualche modo derubati della vittoria.
I colonnelli però non vogliono mettersi contro Bossi. Maroni ieri sera ha dichiarato che lui fa quello che dice il capo, scontentando anche i suoi sostenitopri. Ma sul territorio le sezioni sono in fermento. La sfida lanciata dal senatùr questa volta ha una posta in gioco altissima: il controllo del partito a casa propria, e la volontà del capo contrapposta alla rappresentanza delle sezioni del territorio. Certo, se Bossi dice verde, è verde, e una sua indicazione per Canton, a questo punto, potrebbe spostare tutti gli equilibri a suo favore.
Ma le indiscrezioni di giornata sono queste. Sembra che da via Bellerio sia giunto il diktat ieri sera di far ritirare i due candidati contrapposti a Canton. E che quest’ultimo debba essere eletto per acclamazione, come nome unitario, al congresso di domenica. Per amor di verità, va detto che non sarebbe una novità: anche Stefano Candiani nel 2008 fu eletto come candidato unitario. I contrari tuttavia aspettano un pronunciamento ufficiale e non sarebbero disposti a ritirare i propri nomi di spontanea volontà.
Una prima strategia sarebbe questa. I maroniani ritirano il proprio candidato mostrando obbedienza a Bossi ma votano per il segretario organizzativo provinciale Donato Castiglioni, il nome indicato dal parlamentare di Besozzo Fabio Rizzi, mandando in questo modo un segnale chiaro al gruppo di Reguzzoni. Alcuni sindaci maroniani però non vogliono che il sindaco di Samarate Leonardo Tarantino si faccia da parte e stanno continuando a raccogliere le firme a suo favore, sostenuto da diversi sindaco del Varesotto: lo presenteranno, a loro dire, come il vero candidato della base leghista. A tutt’oggi i nomi in lizza, quindi, sono ancora 3, ma già stasera potrebebro esserci novità.
Il segretario provinciale Stefano Candiani non commenta ma si limita a dire una sola cosa: «Piantiamola con i candidati legati a questo o a quel dirigente e ricordiamoci che anche il segretario deve essere un nome espressione della base leghista, è questo che ci chiedono i militanti».
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