Villa Calderara, una Commissione di controllo aperta ai residenti
L'idea dell'amministrazione è che il progetto debba essere seguito e verificato nel tempo, con un comitato di controllo con Comune, Exodus e abitanti della zona "alta" di Cedrate
Un progetto per Villa Calderara, per ospitare un servizio sociale, ma anche per rendere la struttura aperta alla città e in grado di convivere con il quartiere circostante. La proposta di Exodus per la gestione della Villa è l’unica giunta all’amministrazione comunale: Palazzo Borghi promette, in ogni caso, di controllare e verificare la gestione dell’immobile comunale nel tempo: l’amministrazione Guenzani intende costituire una commissione paritetica con rappresentanti di Exodus, del Comune e dei residenti nella zona per controllare il rispetto dell’accordo. «Il coinvolgimento dei residenti ha lo scopo di gestire l’operazione nel segno della trasparenza e della partecipazione» dice il sindaco.
I residenti della zona – siamo sulla collina di Cedrate, a due passi da Cassano Magnago, zona di villette e case – erano sul piede di guerra per due ragioni: prima per l’arrivo dei profughi africani, che oggi non sembrano dare particolari problemi, nonostante la difficoltà di una convivenza di diverse persone in un unico stabile, ormai da un anno; poi per il timore che Exodus portasse a Villa Calderara progetti con tossicodipendenti in cura, una eventualità oggi esclusa da amministrazione comunale e Fondazione.
La Villa è stata ceduta da una ricca famiglia gallaratese al Comune negli anni Trenta, è stata la casa dei profughi veneti venuti dal Polesine alluvionato nel 1951 (se ne parla qui), ha ospitato in passato anche una scuola elementare, la "Don Carlo Gnocchi", il cui ricordo è ancora visibile nelle scritte lasciate dai bambini, nei vecchi banchi accatastati sul retro. Ormai di alcuni anni fa sono le ultime attività svolte dal Comune, poi la villa è rimasta chiusa, visto anche lo stato un po’ precario. L’idea per il futuro – spiegano dalla giunta – è anche recuperare il giardino all’uso per eventi e come spazio accessibile ai cittadini.
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