I commercianti vanno in consiglio comunale: “Il nostro grido di rabbia”
Giovedì in consiglio comunale si discute del bilancio. Ascom e Naga vogliono fare sentire la loro voce, soprattutto sulla Tares. Riganti: "Se amministrazione non è capace, vada a casa"
Ascom e Naga vanno in consiglio comunale a portare «il grido di dolore e di rabbia dei commercianti». L’occasione è la seduta del consiglio che dovrà approvare il bilancio, che quest’anno il Comune ha deciso di approvare fin da febbraio, confermando prudenzialmente le aliquote 2013, in attesa di capire quali saranno le decisioni del governo di Roma (e nel frattempo cmabia ancora il governo). Il passaparola tra i commercianti in questi giorni è continuo, pressoché ogni esercente si prepara alla mobilitazione, questa settimana era facile sentire discorsi dei genere nei negozi e nei bar. «Tasse a dir poco incredibili» attacca Delio Riganti, presidente di Ascom Gallarate Malpensa. «La Tares ha distrutto intere categorie, saremo presenti in consiglio comunale per dire alla nostra amministrazione di aiutarci». La tassa sui rifiuti Tares – le cui aliquote sono fissate prevalentemente dal governo centrale – ha colpito un po’ in tutti i Comuni (e Ascom per esempio si è fatta sentire a Samarate, per citare un caso dove la cosa ha fatto rumore), ma quel che si contesta è la scarsa dinamicità dell’amministrazione comunale guidata da Edoardo Guenzani: «Tares inferiore a Varese, ma Varese ha una buona amministrazione, il centro è in ordine» attacca Riganti, che "salva" Varese ma boccia del tutto Gallarate. «L’amministrazione è congelata, non ci sono proposte e idee, l’assessore alle finanze (Alberto Lovazzano, ndr) è il principe che porta a casa i soldi e basta» insiste Riganti. Nel mirino ci sono anche cose ordinarie, piccola manutenzione e innovazioni minimali: «Non si può aspettare cestini sigarette e carta, abbiamo iniziato a settembre, i cestini ancora non ci sono. Chiediamo all’amministrazione di svegliarsi un po’. Avevamo chiesto indicazioni più chiare per i parcheggi area Cantoni e interrato, cosa ci vuole avere cartelli che indichino la posizione?». E poi tutto il capitolo del degrado e delle manutenzioni: «Vogliamo una città accessibile e luminosa: in via Postcastelloluce rotta, se non siamo capaci di cambiare una lampadina, allora gli amministratori devono andare a casa». Infine, Riganti lamenta anche «l’aumento improprio dei parcheggi» e dice che «è arrivato il momento che i commercianti si ribellino».
L’altra voce che rappresenta i commercianti è Rocco Longobardi, del Naga, i negozianti associati di Gallarate. «Ringrazio l’amministrazione comunale – dice ironico Longobardi – perché è riuscita a riunire i commercianti, superando i gruppetti che esistevano». Insomma: le difficoltà incontrate stanno spingendo i commercianti a ritrovare compattezza, anche con un nuovo gruppo Facebook che ha raccolto 106 iscritti. «Noi non chiediamo aiuto ma solo quel che ci spetta». Longobardi riconosce qualcosa all’assessore Angelo Bruno Protasoni «porta idee e ascolta, ma poi ha le mani legate, devo riconoscergli l’impegno». Una posizione comunque drastica sul futuro del Distretto del Commercio: «Ascom e Naga valutano se rimanere nel DUC». E si chiuede anche quando verranno usati i 130mila euro previsti per il Distretto
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