“Tre inverni. Quattro estati” passati al fronte
Rosella Orsenigo nell’anno del centenario ritorna sul tema della Grande Guerra. Il libro sarà presentato giovedì 14 maggio a Villa Recalcati

A tre anni dall’uscita de ”Il Sin”, Rosella Orsenigo ritorna sul tema della Grande Guerra con un nuovo libro dal titolo “Tre inverni. Quattro estati” (Editore XY.IT). Nell’anno del centenario, l’autrice ci offre uno sguardo di quella tragedia, partendo dalle parole dei protagonisti riportate nei diari, nelle lettere, negli articoli di giornale e nei racconti. Parole di chi non c’è più, parole di individui inghiottite per anni dalle dimensioni apocalittiche di una tragedia che ha causato 10 milioni di vittime, facendo perdere in quell’immane buco nero le individualità,le singole esistenze. Voci di persone che quattro anni hanno sperato in un giorno migliore pur avendo come unico orizzonte la bocca della mitragliatrice del nemico.
L’autrice ha scavato con la giusta tensione nei documenti privati, cercando di dare al lettore la dimensione totalizzante della guerra che generava dolore non solo al fronte, nella lotta quotidiana per la sopravvivenza, ma anche in chi era rimasto a casa in attesa di un ritorno, in molti casi mai avvenuto.
I protagonisti di “Tre inverni. Quattro estati” cercano di ricomporre il focolare domestico e ritrovare una dimensione umana scrivendo lettere d’amore, facendo commoventi dichiarazioni di amicizia, facendosi ritrarre in fotografie lontane dalle trincee e piene di sorrisi amari. Gigi, Domenico, Pietro, Virgilio, Paolo, Angelo, Alberto, Carlo. Verrebbe voglia di elencarli uno per uno questi uomini così straordinari nella loro voglia di normalità. Uomini la cui umanità è stata azzerata dalla divisa di combattenti, spesso umiliati dalla crudele arroganza degli ufficiali “amici” che li rendeva più vulnerabili nella trincea.
Ogni paese ha pagato il suo tributo in vite umane e quelle stesse vite non hanno avuto nemmeno una chance di essere inserite nel grande racconto della storia. «Per renderla indimenticabile – scrive Rosella Orsenigo – ho pensato che forse sarebbe stato opportuno passare dalla grande storia, quella delle vittorie, delle sconfitte, dei re e dei generali a quella dei fanti, quelli appartenenti alle classi sociali più basse, quelli che non contarono nulla, ma che provarono le stesse sofferenze, gli stessi sentimenti dei grandi eroi greci, le stesse emozioni che proveremmo noi oggi di fronte alla guerra».
Guarda evento la presentazione del libro “Tre inverni. Quattro estati” (Editore XY.IT).
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