Come si sta muovendo la Lega verso il 2016
Il carroccio vuole puntare su tesserati fedelissimi alla linea Salvini, c'è una prima rosa di possibili candidati sindaco, da proporre agli alleati. "Modello Zaia"
La Lega si prepara alle elezioni 2016 a Gallarate, pronta a puntare – almeno è quello che si dice a distanza di mesi – su uomini fedeli alla linea di Matteo Salvini (e di Maroni in Lombardia). Pochi ammiccamenti alla società civile sul possibile candidato, qualche mossa interna per normalizzare la sezione, l’ambizione di poter ottenere il candidato sindaco anche dentro ad una eventuale alleanza di centrodestra più allargata, la voglia di puntare sulla lotta all’immigrazione come asse portante.
Il segretario cittadino, Andrea Zibetti, non anticipa molto, ma dà una indicazione precisa: «Vogliamo seguire il modello Zaia. O il modello Fagioli applicato a Saronno». Che significa? Un candidato leghista, iscritto al partito, pronto a incarnare di persona la linea dura di Salvini in particolare su alcuni temi, a partire da immigrazione e profughi. E i nomi filtrati già in estate vanno in questa direzione: si sa che nel primo giro di consultazioni, il carroccio ha proposto a Forza Italia i nomi di Sandro Rech, Giorgio Caielli, Andrea Cassani e Paolo Bonicalzi. Esponenti leghisti ormai di lungo corso (anche quelli più giovani), vicini prima a Maroni e poi a Salvini, già segretari cittadini (Rech e Caielli) o con incarichi istituzionali (Bonicalzi capogruppo e lo stesso Rech presidente del Consorzio Olona) o interni al carroccio (Cassani). Magari non tutti in corsa per davvero, ma danno il senso della partita che si vuole giocare.
La scelta di puntare su un candidato di partito esclude (oggi) l’altra ipotesi possibile: individuare un candidato proveniente dalla società civile, magari capace di aprire spazi in più al centro, un po’ come era stato fatto con Ugo Gaspari, il commercialista candidato in pectore per qualche settimana nel 2011. Poi ci sono le questioni interne, più o meno ormai definite: la sezione si è ricompattata dopo gli screzi avvenuti in passato (anche interni al gruppo consigliare) e l’unico a farne le spese è stato il consigliere comunale Antonio Trecate, che non ha rinnovato la tessera e si è ritrovato dissidente ed epurato. La segreteria del carroccio ha anche chiesto formalmente al presidente del consiglio comunale Casillo di non considerare più Trecate parte del gruppo della Lega (richiesta politica e operazione impossibile, perchè vengono eletti i singoli individui, non gli esponenti di partito, e si rappresentano i propri elettori). Via Trecate e Roberto Borgo – anche lui non ha rinnovato la tessera -, dei “tre moschettieri” della Lega di un tempo (pre-2011) in consiglio con la casacca del carroccio è rimasto solo Matteo Ciampoli.
I temi messi in campo dal carroccio sono soprattutto l’immigrazione e la sicurezza, senza paura di partire testa bassa anche nello scontro – per fare un esempio – con il mondo cattolico, come si è visto nei primi commenti al progetto Caritas per le ex-Bonomelli. Quanto alle possibili alleanze, la Lega si guarda in giro, come fanno tutti oggi: ci sono gli ex (o forse nuovi) alleati di Forza Italia, c’è Fratelli d’Italia che si organizza, ci sono altre liste civiche e personali (gli ex An di Libertà per Gallarate alleati nel 2011, ma anche la lista di Gianni Sparacia) che sono emerse dal progressivo implodere del centrodestra di marca berlusconiana. Per ora, ci sono stati soprattutto i tavoli con Forza Italia: c’è chi dice che nelle file azzurre qualcuno vedrebbe possibile un centrodestra con candidato leghista, ma è presto per dirlo (e chiunque smentirebbe). Forza Italia va a congresso a fine ottobre, altra data da segnare.
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