“L’Osservatorio è chiuso e nessuno dice cosa succederà”

Luigi Pizzimenti, tra i responsabili della fondazione: "Per pochi soldi si buttano all'aria 10 anni di ricerche. E non sappiamo cosa dire alle scuole"

foto osservatorio tradate

«L’Osservatorio astronomico di Tradate oggi è chiuso, non sappiamo nulla di quello che sarà il futuro della struttura e nemmeno cosa dire alle scuole che vorrebbero prenotare le visite guidate». Luigi Pizzimenti è il responsabile della sezione astronautica della Foam13, la fondazione che gestisce da 10 anni l’Osservatorio di Tradate.

Nei giorni scorsi la Foam, tramite la propria pagina Facebook, aveva annunciato la forte crisi economica dovuta ai fondi venuti meno dalla Provincia di Varese, circa 35mila euro l’anno. Per statuto, la Fondazione (i cui soci sono Comune di Tradate, Parco Pineta e Gruppo Astronomico Tradatese) con il bilancio in negativo deve essere messa in liquidazione. L’amministrazione comunale aveva quindi dichiarato che stava studiando la situazione con gli altri soci.

Nel frattempo il presidente della Foam13, Roberto Crippa, ha presentato le proprie dimissioni. Ora a parlare è Pizzimenti che è anche il responsabile del Padiglione Spazio del Museo del Volo di Volandia, gestito per conto della Foam13. «Non parlo per una questione economica – racconta -. Dalla Foam percepisco poco più di un rimborso spese e la mia attività è soprattutto volontaria, perché ho sempre creduto nella passione di Crippa e di tutti coloro che hanno fatto della fondazione una realtà conosciuta nel mondo. Una realtà in cui ora, nessun ente vuole più credere».

Pizzimenti racconta la fondazione «effettua ricerca su asteroidi, comete, si occupa del programma Seti, di ricerca di vita nello spazio. Tutte cose di cui si è parlato negli anni. Questo per dire che è una realtà piccola che però viene presa come esempio da molti settori non professionistici italiani. Il tutto con il supporto di numerosi volontari che aiutano a tenere aperta la struttura alla domenica, nelle serate osservative, o che fanno anche attività divulgativa. Pensate che ci sono università che chiedono di mandare stagisti da noi. Senza pensare che hanno permesso persino di utilizzare il telescopio Galileo, che non viene dato a tutti, una struttura che costa milioni di euro. Non si capisce come un’osservatorio come il nostro, che ha rapporti con la Nasa, possa essere abbandonato. Perché questa è la realtà: gli enti pubblici ci hanno abbandonato».

«Interrompere una convenzione così in maniera unilaterale è davvero barbaro. Non posso stare zitto – aggiunge Pizzimenti -. Abbiamo interpellato tutte le istituzioni pubbliche, dalla Provincia alla Regione. Mi chiedo come facciano tutti a essere così ciechi. Vogliamo che la gente sappia quello che sta succedendo, che non si stia in silenzio, altrimenti si fa il gioco di chi vuole la chiusura dell’Osservatorio. Per quattro soldi si buttano all’aria dieci anni di lavoro.  Il Comune non mi risponde da settimane mentre il Gat è uno dei problemi principali: doveva eleggere a giugno il presidente e vice presidente della Foam, ma nulla è stato fatto. Il Parco Pineta è invece quello che ci è stato più vicino».

Tra le proposte dopo la messa in liquidazione della Fondazione, sembra vi sia la possibilità di far gestire tutto a un gruppo di volontari non pagati: «Pensano di gestire tutto a titolo gratuito? Chi farà l’attività didattica con 10mila bambini e ragazzi l’anno? Chi lava? Chi  pulisce? Chi paga le bollette? In questo momento si mandano a casa i tre dipendenti, di cui un presidente, per abbandonare un’intensa attività scientifica che ha fatto conoscere Tradate e la provincia di Varese nel mondo. Ma non si hanno alcune notizie sul futuro, sull’organizzazione: le scuole stanno prenotando le visite, cosa facciamo se nessuno ci risponde alle nostra richieste? Stiamo rispondendo che non si sa se l’osservatorio ci sarà ancora. Non sappiamo se sia stato convocato nemmeno un consiglio di amministrazione. Le istituzioni stanno operando nel silenzio senza dire nulla. Non possono fare le cose di nascosto. Ci dicano cosa vogliono fare di questa realtà cittadina».

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 04 Novembre 2015
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da claudio grimoldi

    semplicemente vergognoso…. povera italia!
    quando si tratta di scienza e cultura è difficile per i politici mettere mano al portofoglio perchè pensano che non portino voti.
    tutto qui

  2. Avatar
    Scritto da Felice

    E’ drammaticamente orripilante come si riescano a riempire i discount per far qualche pagliacciata di cucina e come invece realtà così pregiate come l’Osservatorio vengano dimenticate. Il popolo si sta confermando sempre più ignorante bombardato com’è da centri commerciali.

    Io propongo una bella raccolta pubblica di fondi o un “fundraising” per chi vuole essere anglofono a tutti i costi.
    Tradate ha 18.000 abitanti, basterebbero 2 € a testa (il costo di due caffè). State sicuri che io sono disposto a darne molti di più.
    Chi si deve contattare? Il Parco Pineta? Legambiente? Il Comune? Se i soldi non arrivano da questa provincia che sembra dimenticare tutto e tutti (vedasi la vicenda del Centro Geofisico Prealpino) allora organizziamoci noi.
    Mi dispiace per le dimissioni di Crippa. Assistetti ad una sua conferenza al cinema-teatro Grassi. Grande passione e grande preparazione.

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