Openjobmetis non pervenuta, Venezia vince senza problemi
Brutta prova della squadra di Moretti che regge per meno di due periodi e poi affonda sotto i colpi di Peric e Goss, zavorrata dalle troppe palle perse. Galloway, al rientro, gioca in modo irritante

In sede di presentazione avevamo ipotizzato due possibili andamenti per Venezia-Varese ed entrambi dipendevano dall’Umana. O i veneti erano alla ricerca di una scossa dopo due brutti ko consecutivi, oppure avevano in corso un regolamento di conti interno che avrebbe potuto portare a uno scollamento ulteriore favorendo i biancorossi. L’ipotesi esatta, purtroppo, si è rivelata la A e per Varese la partita del “Taliercio” è stata un lungo calvario concluso con un punteggio che non lascia scampo alle recriminazioni, 84-59.
La squadra di Moretti ha retto il passo dei lagunari per circa 17′ nei quali è riuscita a risalire una prima volta (dopo un avvio disastroso); quando però Venezia ha preso le misure alla zona e ha iniziato a martellare con il tiro pesante con un Goss in spolvero, per la fragili difese biancorosse non c’è stato più niente da fare. E del resto, probabilmente, quella era l’unica strada percorribile visto che i duelli diretti per una ipotetica “uomo” sono tutti o quasi favorevoli al complesso di Recalcati. Basti riguardare i primi minuti, quando Peric ha fatto a pezzi Faye (nella foto da reyer.it), generalmente uno degli stopper più affidabili della Openjobmetis.
Varese però ha il torto di essere naufragata anche in attacco dove le palle perse e le scelte complicate l’hanno fatta da padrona. Ben 22 i palloni gettati alle ortiche con un Galloway per larghi tratti irritante (una persa, arrivata nel finale per un passaggio dietro alla testa, è da processo per alto tradimento) e uomo immagine del disastro odierno. Per carità, non che gli altri abbiano fatto meglio: a salvarsi stavolta sono i soli Campani e Cavaliero mentre Kangur ha fatto il suo in difesa a partita “viva”, poi è un po’ sparito dal gioco sino al quinto fallo. Ma ovviamente non è l’estone il problema di una squadra che, appena si eleva il livello delle avversarie, va in crisi nera di gioco e di applicazione. Non una bella notizia se pensiamo che da qui all’inizio del 2016 sulla carta ci sono da affrontare tutte avversarie di medio-alta classifica. E per completare l’opera, dagli altri campi sono arrivati una serie di risultati favorevoli alle dirette concorrenti per la lotta salvezza, perché – lo avevamo già detto – è di questa parte di classifica che siamo costretti a parlare.
PALLA A DUE – Ci sono gli acciaccati Galloway e Varanauskas, ma c’è soprattutto Kristjan Kangur a disposizione di coach Paolo Moretti che però in quintetto tiene fuori tutti questi dando spazio a Cavaliero in guardia e Kuksiks in ala. Recalcati ha a disposizione la squadra completa, compreso Ress che arriva da qualche problema fisico; subito titolari i due ex, Green e Goss.
LA PARTITA – L’avvio è di quelli da amichevole estiva contro i dilettanti: 14-2 per Venezia con 12 punti di un Peric che turlupina in ogni modo Faye sui due lati del campo. Ko alla prima ripresa per il senegalese, e allora spazio a Kangur che in attacco si vede poco (si scaldano invece Davies e Cavaliero) ma dà un senso alla difesa, spesso a zona. Così Varese rientra e alla prima pausa ha sistemato il punteggio (18-17), toccando pure poco prima un breve vantaggio, che rimarrà l’unico della serata.
Il secondo periodo non comincia meglio (2 soli punti con Davies) ma stavolta anche Venezia non riesce a correre: si resta così vicini a lungo nel risultato, ma proprio quando all’orizzonte si scorge l’intervallo, ecco la mazzata. Due triple di Goss e una di Viggiano aprono improvvisamente un divario (38-29) serio a favore dell’Umana.
Negli spogliatoi però, le indicazioni di Moretti evaporano presto: al rientro infatti la Reyer non fatica a mantenere il margine e, anzi, dopo aver vinto le ultime resistenze lombarde, inizia a incrementarlo sino al 66-49.
IL FINALE – Per la Openjobmetis ci vorrebbe un miracolo che, ovviamente, non arriva visto che i biancorossi fanno davvero poco per meritarselo. E così Venezia veleggia fino a pregustare il trentello, con Owens letale vicno a canestro e con i tiratori sempre sul pezzo. Negli ultimi giri di orologio Varese evita il tracollo totale, ma è dato buono solo per le statistiche: la sirena arriva sull’84-59 e riapre vecchi interrogativi e paure già viste in casa biancorossa.
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